LAUREATI, MA COME?

LAUREATI, MA COME? LO DICO ATORINOSETTE LAUREATI, MA COME? «Cos'è il Northern Soul» «Le stagioni del Regio» C'è laureale e laureale A proposito della monca «I nuovi laureati». E' degna di comprensione la proposta della signora Fiorella Palmero Orsini (complimenti, anzi, per i due figli in attesa di raggiungere la laurea), ma la mia proposta è invece - di segno totalmente opposto. Io proporrei, invece, di limitare al massimo l'elenco dei nuovi laureati: ridurrei la lista dei neolaureati, proponendo alla pubblica lode solo quelli che harmo raggiunto il 110 lode e che - per di più - non siamo mai stati bocciati nelle medie (inferiori e superiori) e abbiano terminato gli studi universitari nello stretto numero di anni contemplato dal loro corso di laurea. Questo, al duplice scopo di non privilegiare ulteriormente quei tali che - disastrosi nelle medie (inferioti e/o inferiori) - improvvisamente si rivelano geni all'università (poi, guarda caso, scopri che sono neolaureati medici figli di medici, architetti figli di architetti, ecc., soprattutto se «di nome») e di non farci menare pr il naso dai cosiddetti figli di papà, che a trent'anni e passa si permettono di presentarsi alla discussione della tesi dopo aver accettato sempre solo il 30 lode, avendo alle spalle «papi» e «mami» nella possibilità di permet¬ tere loro di dare esami ogni amor di vescovo, inframmezzati da vacanze alle Haway (e non di 10-15 giorni dei comuni mortali), discoteche, pranzi ai ristoranti, ecc. ecc. Sòma giusti Luca Ferrerò, Torino Per la precisione Scrivo per fare un appunto alla rubrica «Agenda pop & jazz» di «TorinoSette» che io peraltro, da musicista, apprezzo e seguo settimanalmente per decidere le mie uscite «da spettatore». Io suono nel gruppo Wigan Casino e ho notato che ogni volta che viene segnalato un concerto del mio gruppo, il genere segnalato è rock; in realtà i Wigan Casino suonano un genere di soul ben preciso, Northern Soul; il nome del gruppo deriva dal nome di uno dei più famosi locali inglesi degli Anni Settanta, dove veniva programmato Northern Soul. Mi rendo conto che, con la marea di generi musicali sviluppatasi negli ultimi trent'anni, c'è da perdersi, ma i Wigan Casino fanno del genere proposto un punto di forza, essendo l'unico gruppo in Italia che suona Northern Soul non come una cover band, bensì con brani originali (abbiamo appena fatto uscire un mini ed). Inoltre il mio gruppo si propone di far conoscere (magari anche solo incuriosendo il lettore di «TorinoSette») a più gente possibile il Northern Soul, non tanto perché lo suona, ma piuttosto per una passione verso questo genere musicale che ha come caratteristiche principali l'essere ballabile e orecchiabile. Massimo Tinozzi, Torino E-mail: plastamp@ideagate.it Viva Verdi Desidero tornare sulla polemica avente come oggetto la proposta di creare al Regio intere stagioni dedicate alla musica contemporanea; proposta spiegata adducendo il fatto che Verdi, Rossini e Bellini è possibile ascoltarli in altri teatri d'Italia. Mi si consenta di comprendere perché mai un torinese debba recarsi magari a Genova o Milano per godere della musica di Donizetti (due righe di Lucia superano l'intera produzione degli autori amati dall'eccelso sig. Baricco) di Cilea e di Mascagni. E' chiaro che a un povero ignorante come me o come i miei genitori che da trent'anni frequentano il Regio, è difficile capacitarsi che gettare il vecchio è bene mentre esaltare il nuovo è ancora meglio (magari una bella Italiana in Algeri a ritmo di discoteca con pernacchie annesse). Per fortuna il nostro teatro ha risposto a tali ruggiti allestendo una stagione '98-'99 degna dei più grandi teatri del mondo (che bellezza Semiramide, Maria Stuarda, Traviata, Don Giovanni) alla faccia di coloro che sputano nel piatto vecchio ma fresco di sempreverdi golosità. W Verdi. Alberto Rivautella, Chieri Indirizzare a «Lo dico a TorinoSette» La Stampa, v. Marenco 32 10126 Torino oppure fax 011/6639036

Luoghi citati: Algeri, Chieri, Genova, Italia, Milano, Torino