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Circondati dalle «Bs» =1 LA SETTIMANA Circondati dalle «Bs» i ONO tra noi. E non ci facciamo più caso, talmente siamo abituati a convivere con l'incompetenza spicciola e proterva delle Brigate Superflue: di quei tizi che ostentano mestieri prestigiosi, incarichi prestigiosi, obiettivi prestigiosi, e alla resa dei conti non sai di preciso che cosa facciano. Però lo fanno male. Nel nostro orticello ristretto, siamo per esempio afflitti dalla genìa degli «addetti stampa» improvvisati: dilettanti assoluti, e impacciati, in tema di comunicazione. Eppur stipendiati, talora da primarie istituzioni pubbliche e private. Ma le Brigate Superflue sono radicate in tutti i settori della società; e fan danno, con l'orgogliosa convinzione d'essere indispensabili. Pensate alla «colonna politica» delle Bs: individui sfuggiti al lavoro dei campi per discettare e decidere del bene collettivo. Pensate all'«ala culturale», ai renitenti alle mansioni manuali pronti a pontificare su ogni argomento che non conoscono. Infiltrati delle Bs operano anche nell'ambito delle professioni liberali; e s'aggirano negli uffici, nelle botteghe, nelle fabbriche, nelle scuole. Per costoro, tuttavia, esistono - pur se non sempre applicati correttivi di legge: la denuncia per il sanitario o l'ingeniere incapaci, l'abbandono della clientela per l'azzeccagarbugli ignorante, l'emarginazione o - volessiddio - il licenziamento per il dipendente fellone. Nell'ambito del «lavoro culturale», invece, l'impunità è pressoché certa, corroborata dal noto principio d'incompetenza per cui, in Italia, non saper nulla su un dato argomento non solo non impedisce di immischiarsene; diventa anzi titolo preferenziale, e autorizza l'incompetente a impancarsi in posizioni di riguardo, ora operando in proprio, ora spiegando al prossimo come dovrebbe operare. E noi, per lo più, paghiamo. Gabriele Ferraris iris^J