L'Università e il lavoro

L'Università e il lavoro I NUOVI ~1 CONCORSI L'Università e il lavoro LA nuova legge che disciplina l'assunzione dei professori universitari, già trattata su «Tuttoscienze», manda definitivamente in pensione lo scandaloso meccanismo dei concorsi nazionali. Essa rappresenta in un certo senso il ritomo a un passato recente, finito con i primi Anni 70, quando erano le sedi universitarie a bandire la competizione per le singole cattedre. Il meccanismo di quei concorsi era degenerato a causa di manovre politiche e fu giustamente abolito. Purtroppo per essere sostituito da un meccanismo ancora peggiore quando sarebbero bastate poche correzioni per adeguarlo al panorama accademico mutato profondamente dopo il '68. La nuova disciplina dei concorsi riprende alcuni aspetti della vecchia legge e riporta sotto il controllo delle singole università un diritto storico nato con il concetto stesso di autonomia universitaria e le cui radici affondano nel medioevo. Non è tuttavia un semplice ritorno alla storica autonomia dell'organizzazione accademica ma l'adeguamento alle mutate condizioni dell'insegnamento universitario, che deve corrispondere a nuovi bisogni di cultura reale, più flessibile e più diffusa. Si tratta di correggere l'allarmante tasso di abbandono studentesco che affligge l'università italiana ormai ridotta ad area di parcheggio per giovani disoccupati con costi disastrosi per la società. Al ministro e alle singole università tocca ora disciplinare l'accesso degli studenti, il che non significa, come sostengono molti demagoghi, limitare il diritto allo studio. Si tratta invece di garantire questo diritto facendo sì che tutti gli studenti iscritti e meritevoli possano terminare il loro corso di studi. Abbiamo bisogno di tecnici preparati pronti per 0 mondo del lavoro e non di una pletora di studenti frustrati. Dobbiamo in questo semplicemente adeguarci ai Paesi guida dell'Europa. E io credo che questo fosse nelle intenzioni del ministero. Ora, però, se tutto procede come dovrebbe, non dovrebbe più esistere un ministero dell'Università. Esiste un ente di questo tipo negli Stati Uniti? No. La competenza sull'insegnamento superiore deve essere per intero responsabilità delle singole università con al massimo un mìnimo di raccomandazioni e di controllo sul numero degli studenti esercitato dai governi regionali. Il futuro dell'Università italiana passa esclusivamente attraverso il reclutamento di docenti preparati e scientificamente produttivi. Gli americani e molti nostri partner europei hanno capito da tempo che questa è l'unica strada praticabile per legare l'università alla cultura scientifica ed economica. Noi ci stiamo, con ritardo, avviando nella stessa direzione a patto che le buone intenzioni che si intravedono non si stemperino in provvedimenti destinati a lasciare le cose come stanno. Se venisse a mancare un reale progresso nella realtà scientifica del Paese, altro che Maastricht ci vorrebbe per tener testa all'Europa. sio^j Pier Carlo Marchisio

Persone citate: Pier Carlo Marchisio

Luoghi citati: Europa, Stati Uniti