E' NATO ALO MELOGRANO IL «FIGLIO» DI BENNI

E' NATO ALO MELOGRANO IL «FIGLIO» DI BENNI E' NATO ALO MELOGRANO IL «FIGLIO» DI BENNI ALO MELOGRANO Andrea Garello Tropee pp. 254 L 25.000 RA i cannibali in via di estinzione, tentativi di melodramma sociale, gioventù furbescamente allo sbando e ripetività d'autore della serie «ai miei tempi!», imbattersi in qualcuno che gioca a divertirsi e per divertire è piuttosto raro. Considerando l'età anagrafica, la matricola Andrea Garello potrebbe risultare figlio - legittimo o no fa lo stesso - di uno Stefano Bermi che si ritrova a scontare un maldestro peccato di gioventude rileggendosi sulle pagine di questo straripante Alo Melograno. Sgomitando tra gli avventori de) Bai Sport, il tontolone nerboruto e focoso del romanzo troverebbe un posto in prima fila per narrare - in un intercalar di blateramene dialettal-popolari - le sue gesta ai custodi della mitica Luisona, madre di tutte le brioches. Riferimenti di parentela a parte, osiamo dire di aver percorso la storia scoppiettante di Garello come un fragoroso fumetto a colori accesi, di quelli zeppi di «gulp» da emozione forte, di «gasp» da pericolo scampato e di cuoricini da amor sublime. Qui i cuoricini sono più allupati che romantici, ma anche il fumetto, ormai, tende a spogliarsi con un certo suc cesso. Raccontare le vicissitudini di Alo Melograno è come far riassumere Anna Karenina ad un alunno di seconda elementare, ma rischiamo la nostra - eventuale - credibilità. Giuggiolone a tutti gli effetti, Alo ara i suoi campi e provoca terremoti negb amplessi gioiosamente ridondanti con la lolitesca Susy, afrodisiaco naturale per eccellenza. Susy brama le glorie di Hollywood e vanta una ricchezza familiare sconfinata: tant'è che sopprime i genitori e s'invola con Gian Maria U viscido zio tutore, complice, amante e quant'altro - verso la ricerca di una fama da star dello spettacolo. Alo non perde tempo, e nella sua dabbenaggine raggiunge a tappe di avventurosa fortuna la terra di Colombo, mettendosi a cercare la sua bella per strada a suon di domande. Nell'oasi dei fumetti tutto è lecito, tanto che Alo diventa il salvatore dei Fratelli Neri nella lotta coi Gialli e coi chicos. La principessa-maga - otto anni di saggezza assoluta - lo segue e lo protegge nella sua ricerca di eroe pellegrino, che si fa largo a forza di cazzotti e sesso spensierato, illudendosi che Susy sia vittima di una serie infinita di violenze e non certo in fuga dalla sua bonomìa agricola. Metteteci di mezzo una pistola parlante che ragiona mentre spara, una predicatrice televisiva che custodisce il Grande Segreto, lo zieGian Maria che elimina tutti quelli in grado di impedirgli la realizzazione del suo sogno - raggiungere la misteriosa Isla Bonita -, una battaglia con improbabili formiconi giganti, uno staterello ai confini del Messico in cui si radunano tutte le bande musicali del globo e altro ancora, e avrete un'odissea pop esente dalle complicazioni dei messaggi di sottofondo. Col candore dei cantastorie, Garello ci consegna il suo biglietto da visita vivace e disimpegnato. Considerando che si occupa di sceneggiature di fumetti, ci piacerebbe magari vedere i muscoli d'acciaio e il ciuffo biondo del bietolone Alo in una versione a nuvolette, per apprezzarne meglio la bizzarrìa e le incongruenze fantacatastrofiche. Non sempre, in questi casi, le parole riescono a colorare con le giuste tonalità dello stupore i fuochi d'artificio della fantasia. Se non altro, il tifo per l'eroe è gratis e non ci sono compiti a casa per il lettore. Sergio Pent ALO MELOGRANO Andrea Garello Tropee pp. 254 L 25.000

Persone citate: Andrea Garello, Anna Karenina, Garello, Gian Maria, Sergio Pent

Luoghi citati: Hollywood, Messico