Un Mozart Rave con Vera Marzot

Un Mozart Rave con Vera Marzot F LA POSTA IN GIOCO Un Mozart Rave con Vera Marzot TO contemo la voce Vera del Dizionario dei nomi italiani di Emidio De Felice. Si scoprono tante cose utih' e inattese: che c'è il maschile Vero, che in Romagna esiste persino il superlativo Verissimo e che questi nomi derivano dal latino verus: «che è vero, che dice il vero». Se sono arrivato a questa pagina è per vari motivi diversi e concentrici. Per esempio, il film Truman shpw in cui un uomo vive nella finzione televisiva. I più svelti si sono già chiesti se quel Truman sia un nome scelto a caso, o se c'entri la traduzione «uomo vero» (in italiano bisognerebbe anzi tradurlo: Veruomo, che ci ricorda, giustamente, Poveruomo). Non è un'associazione casuale, mi assicurano. Invece è casuale che i libri di Vladimir Nabokov siano dedicati «a Vera» (la moglie): anche quello finora introvabile che in traduzione italiana si chiama L'occhio, (lo ha appena stampato fn tascabile l'Adelphi). Un autore così interessato a verità e rappresentazione (e ai nomi propri) si sarà divertito a conoscere il significato latino del nome di sua moglie. Oltretutto sposare una Vera, in italiano crea un'altra interferenza fra il nome della sposa e quello dell'anello nuziale. Il labirinto di specchi si fa ancora più intricato, poiché il nome russo Vera non ha lo stesso significato del nome italiano. Vera in russo significa Fede (nel senso di credenza religiosa): e fede (in italiano) è sinonimo di vera (l'anello), oltre a essere l'abbreviazione discorsiva di un altro nome proprio (Federico, Federica). Pur con questa ricchezza di accezioni e significati come nome proprio Vera serve soprattutto per la composizione di quei nomi sfortunati che alcuni vanno a cercare sull'elenco telefonico. Vera VACCA, per esempio: un tristissimo caso di associazione, che è entrato negli annali dopo uno spettacolo di Claudio Bisio dedicato alla redenzione di questi incidenti I battesimali. Un collezionista è I Duccio Battistrada (Roma), che Scriv«La pin giLa StTuttvia Mar10Tor te a osta co» mpa ibri nco 32 26 no parte da una documentata (e ormai scomparsa) «Chiappini Chiapponi contessa Olga» e arriva a quel «concentrato di angosce dell'uomo italiano del ventesimo secolo» che è il signor Zeno FANTOZ21. Un'altra collezionista è Laura Ciano (Colleferro, RM), che mi ha mandato una lettera a tema esclusivamente musicale, con anagrammi, acrostici, errori vari: per esempio uno splendido refuso in un programma che annunciava l'esecuzione dello Stabat Master. E' più pertinente alla musica il Master che la Mater. Master è infatti il maestro ma anche, nella registrazione dei dischi, l'originale da cui si traggono le copie. Laura Ciano si ricorda inoltre di un'intervista in cui un venditore di dischi ricordava strafalcioni compiuti da clienti sprovveduti (e intimiditi dall'atmosfera spesso trucidamente severa dei negozi di dischi): le «Cinque stagioni» di Vivaldi, «Herbert von Caravan», i soprani «Renata Scottex» e «Montserrat Caballeros», i «Carmina Lubrana» e le stupende «Notti di Figaro». A proposito di Mozart si sa che talvolta firmava le sue lettere con il bifronte Trazom. Altri due mozartismi me li raccontano i due lettori romani che ho citato. Battistrada mi segnala una frase in cui Mozart sembra prefigurare il linguaggio detto «europanto» inventato da Diego Marani (ne abbiamo parlato più volte): in questa frase Mozart usa quattro lingue in quattro parole (e mezzo): «Nada new sott'o soleil». Laura Ciano ha infine trovato su una locandina il nome della costumista: Vera Marzot. Ecco un'altra bella Vera! Mazort è un anagramma di Mozart e di Trazom. Un anagramma di Vera Mazort potrebbe essere «Mozart Rave» un baccanale segreto, in cui ci si dà alle danze e alle libagioni più sfrenate ascoltando soltanto musica di Mozart. Una vera festa. Stefano Battezzagli ghi | Scrivete a «La posta in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

Luoghi citati: Colleferro, Roma, Romagna, Torino