Si litiga sulle nuove Coppe
Si litiga sulle nuove Coppe La riforma Uefa: Reàl contrario, le italiane vogliono più soldi Si litiga sulle nuove Coppe Antognoni: penalizzati i piccoli LISBONA. La finale di Champions League si giocherà a Barcellona il 26 maggio '99. Quella di Coppa Uefa a Mosca il 12 maggio e l'atto conclusivo di Coppa Coppe a Birmingham il 19 maggio. Ma più dello scelte Uefa sulle sedi delle finali fa discutere l'annuncio della nuova Champions League che dalla stagione 2000-2001 andrebbe a sostituir!' (con 32 anziché 24 squadre e con una nuova formula) l'attuale manifestazione. Salirebbe a quattro il numero delle squadre italiano iscritte a vario titolo. Cinque nella nuova Coppa dell'Uefa: la vincitrice della Coppa Italia e le formazioni piazzatesi dal quinto all'ottavo posto in campionato. Il vicepresidente esecutivo della Juventus, Roberto Bettega, spiega: «Le notizie sono ancora parziali, è un momento di lavoro e di fermento. Di qui a dicembre, quando ci sarà la riunione del comitato esecutivo, può cambiare ancora qualcosa». In particolare, lascerebbe perplessa la società bianconera il fatto che gli incontri garantiti sarebbero sempre sei, come ora, e, quindi, gli incassi sicuri non sarebbero superiori agli attuali. Giudizi positivi dall'Inter. Giacinto Facchetti: «L'Uefa ha mostrato di aver capito che le società volevano una ritrutturazione delle Coppe, e sembra siano riuscite a ottenerla in anticipo rispetto al 2001. Le società otterranno un aumento degli introiti». Adriano Galliani, vice presidente del Milan: «Il progetto è in linea con quanto richiesto, l'Uefa sta tenendo in considerazione le esigenze del mercato. Rimangono ora da considerare le valenze economiche. Oggi alle società arriva solo il 50% del fatturato totale. Media Partners ci aveva promesso l'80-85%. Non so se le coppe potranno cambiare già dal prossimo anno: i diritti tv sono ormai stati venduti sino al 30 giugno 2000». Julio Velasco, per la Lazio: «La riforma Uefa rispetta il diritto sportivo perchè l'accesso alla Coppa va guadagnato con il merito. E tiene pure presente il fatto che esistono paesi calcisticamente più evoluti, con molte squadre di alto livello. Per noi della Lazio i quattro posti a disposizione delle for¬ mazioni italiane in Champions League sono un fatto importante». Giancarlo Antognoni, dg della Fiorentina: «Ci siamo sempre schierati contro il progetto della Superlega perchè era troppo elitario e contrario la meritocrazia. Questa formula è interessante perchè in linea con le esigenze del calcio attuale, anche se penalizza le piccole società». I giocatori azzurri. Albertini: «In Coppa Campioni dovrebbe andare solo chi vince lo scudetto». Buffon e Dino Baggio: «Meglio questa riforma che la Superlega. Vi si accede per meriti». Pessotto: «Sarà affascinante giocare contro tutti i più grandi club d'Europa». Mentre i club inglesi, come quelli italiani, stanno alla finestra soprattutto in attesa di conoscere i vantaggi economici, in Spagna il Real Madrid, campione europeo in carica, è contrario alla nuova Champions League a 32 squadre, mentre il Barcellona l'approva. «Preferisco il progetto di Media Partners perchè offre più soldi che quello Uefa», ha dichiarato Lorenzo Sanz, presidente dei madridisti. Media Partners, la società che ha avanzato un suo progetto Superleague, replica: «L'Uefa non può spiegare in che modo la Champions League sarà commercializzata e quanto ne ricaveranno i club. La proposta non risponde all'esigenza di un accordo equo e trasparente. L'insistenza nel voler mantenere il controllo dei diritti televisivi e marketing, pone l'Uefa in rotta di collisione con i principi del libero mercato». [c. p.] Velasco: si rispetta il diritto sportivo
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