«Non siamo ancora morti» di Alessandra Comazzi
«Non siamo ancora morti» Canale 5 nella tempesta, naufraga «Tira e molla», Fiorello in pericolo «Non siamo ancora morti» Costanzo: solo il mezzogiorno è in crisi ROMA. Un inizio di stagione burrascuso per Canale 5. Bonolis di sabato ha la metà dell'ascolto della Carrà, «Buona domenica» è stata superata da «Domenica in» e da «Quelli che il calcio», Fiorello perde contro Carlo Conti nel preserale e anche il mezzogiorno non si sente tanto bene. Tant'è vero che Mario Brugola, direttore generale Mediaset, a Cannes per il MitCom, ha parlato esplicitamente di chiusura per «Tira e molla». Lo spettacolo del Bagaglino, che dopo il passaggio da Raiuno a Canale 5 era uno degli appuntamenti «topici» della rete, non si farà. A Cannes, Brugola e Roberto Pace, nuovo responsabile dell'«area acquisizione diritti); del gruppo, hanno rinnovato gli accordi con Fox, Universal e Columbia, aggiudicandosi anche «Godzilla» e «La maschera di Zorroi; con Banderas. Per Mediaset Scorsese preparerà un documentario sul cinema italiano. Ma le riserve sono sulla produzione tv. Che dice in sua difesa Maurizio Costanzo, direttore di Canale 5? «lo non solo non mi discolpo, ma dico: lasciateci lavorare. La stagione televisiva è appena cominciata, tutto è in rodaggio, e voi ci date per morti? Ma lasciateci in pace». Lei dirige Canale 5, la rete ammiraglia Mediaset, quella che sembrava dovesse sbaragliare Raiuno. Invece quest'inizio di stagione segna una sconfitta dopo l'altra. E lei non vuole discolparsi? «No. Anzi, accuso io. Accuso voi di memoria corta. Prendiamo i casi uno per uno. "Ciao Darwin" è l'unico programma che abbia avuto quella tenuta, il 20 per cento di share, contro Raffaella e le carrambate. Siamo due punti sopra al nostro obiettivo, possono essere contenti i pubblicitari». Corrado non superava sempre il programma della Lotteria? «Ecco la memoria corta. Corrado con la "Corrida" stravinceva il sabato sera, ma su Raiuno mica c'era la Carrà, c'era il "Fantastico" di Montesano. Nessuno ha mai ottenuto contro la Carrà l'ascolto di Bonolis». Che comunque resta la metà, non è un dato oggettivo? «Sì, ma davvero non pensavamo di fare eli più. Invece di apprezzare il nostro coraggio, giudicate dopo la prima puntata». E Fiorello? Lui non è alla prima puntata. «Infatti sul programma di Fiorello stiamo lavorando. Facciamo quadra to intomo a lui. Che è bravissimo. Non dimentichiamo che il "Tira e molla" di Bonolis ci mise due mesi a ingranare». Con «Tira e molla» passiamo a un altro problema. Brugola, che a differenza di lei ammette guai anche sul preserale, parla di possibile sostituzione. Ammette almeno questo? «La fascia di mezzogiorno è l'unico problema che riconosco. E se anche ho un problema, che sarà mai? Comunque, qui è possibile che si cambi. L'errore imperdonabile è stato spostare "Forum", da allora è andato tutto male, dalla Venier a Ingrassia». Che cosa volete mettere al posto di «Tira e molla»? «Un bel telefilm. Una fiction legata all'attualità». Ma intanto che lavorate le cose vanno male. Che dice di «Buona domenica»? «Dico che ha 19 interruzioni pubblicitarie. E non ha lo sport. Se anche va meno bene di "Domenica in" crede che ci disperiamo?». Se fosse tutto così regolare come lei dice, Mentana sarebbe intervenuto ugualmente? «Mentana dirige il Tg5, e sul suo tele¬ giornale fa i servizi che vuole. Se gli è parso opportuno attaccare il malcostume del denaro regalato, distribuito, vinto con una telefonata, sono fatti suoi. Gli devo dare del moralista io? Io posso solo dire che non c'è stato nessun accordo tra noi». Non è così facile crederlo. E comunque non basta. Ha dato forfait pure il Bagaglino. Un altro caso insignificante? «No, ma con un significato diverso: che voglio cambiare. Anche il programma del Bagaglino aveva bisogno di rinnovarsi, proprio voi sui giornali non dicevate che era sempre la stessa formula ormai abusata? E allora. L'autunno prossimo il Bagaglino di Pingitore tornerà, ma non con la stessa formula». Insomma, smentisce la crisi? «Nel modo più totale. Ribadisco che è troppo presto per giudicare. E che soprattutto sto rinnovando la rete, sto mettendo su Canale 5 tutti programmi nuovi. Ai quali ci si deve abituare. Noi, che per l'appunto non compriamo il pubblico ma lo conquistiamo, diamo al pubblico anche il tempo di abituarsi». Alessandra Comazzi
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