L'auto paga il dopo-incentivi di Renzo Villare

L'auto paga il dopo-incentivi La perdita è del 17% rispetto al '97. La Fiat cresce ancora sul mercato europeo L'auto paga il dopo-incentivi A settembre meno vendite, previsto un '99 difficile TORINO. Tutto come previsto. Sono stati sufficienti due mesi senza incentivi (sono scaduti il 31 luglio) per riportare il mercato dell'auto in netta flessione. Secondo i dati della Motorizzazione, in settembre, con 170.500 immatricolazioni, il calo è stato del 17% rispetto ad un anno fa, quando si era però registrata una crescita record. Anche se i primi nove mesi, con 1.900.800 consegne, restano ancora in lieve attivo (+2,4%, che potrebbe però azzerarsi a fine ottobre), il risultato di settembre è indicativo di quanto potrà verificarsi in mancanza di nuove misure. In proposito, l'Anfia riconferma per quest'anno oltre 2,2 milioni di vendite, ma avverte che «nel 1999 si potrebbe registrare una caduta a 1,8 milioni, con un ritorno della domanda vicina ai livelli di crisi del periodo '93-'96». Il pessimismo è legato anche al peggioramento del quadro economico interno e internazionale, cui si aggiunge per il nostro Paese una elevata fiscalità, con 125 mila miliardi di lire nel '98 per il solo settore dell'auto. Questa eccessiva pressione tributaria - fa notare l'Anfia - colpisce, tra l'altro, anche le vetture usate, il cui passaggio di proprietà, per balzelli vari, costa oltre 750.000 lire. Stesso pessimismo viene espresso dal Centro studi Promotor. Dall'inchiesta sui concessionari risulta che la domanda è in forte rallentamento: 1*81% ha denunciato in settembre una bassa acquisizione di ordini e il 64% prevede che sarà così anche nei prossimi mesi. Il livello delle giacenze tende a crescere (per il 45% dei concessionari è troppo elevato) e Promotor sostiene che, per rilanciare la domanda, la strada da seguire è quella degli ecoincentivi, anche per l'usato. Unrae ed Anfia sembrano anda¬ re a braccetto. Per l'unione che raggruppa le Case estere operanti in Italia, i risultati continuano ad essere in buona parte positivamente influenzati dagli ordini raccolti nei mesi scorsi, quando ancora erano in vigore gli incentivi. Ora, però, tendono a calare. Secon¬ do il monitoraggio mensile, in settembre sarebbero stati appena 148.000, non sufficienti per raggiungere livelli di vendita tranquillizzanti. La perdita italiana non ha impedito al mercato europeo di chiudere in attivo anche settembre con circa 1.087.000 vendite e un aumento del 7,4%, che sale al 13,5% senza l'Italia, e 10.990.000 nei nove mesi (+6,9% e +7,8% senza il nostro Paese). Fra i principali mercati, tutti in ripresa» la Francia è risultata leader nel mese con +34,3%, seguita da Spagna (+15%), Germania (+10,2%) e Regno Unito (+1,3%). Del favorevole andamento europeo, Fiat Auto ha saputo cogliere risultati fortemente positivi, registrando, per il quarto mese consecutivo, vendite con incrementi superiori a quelli del mercato globale. Le unità consegnate in settembre sono state 43.000, con un aumento del 20% contro il 13,5% globale e 488.000 nel periodo (+13,5% contro +7,8%). In Germania, primo mercato europeo, le consegne di Fiat Auto sono cresciute del 10,1% contro un totale del 4,5% e in Francia del 18,2% contro il 13,1%. Nelle performance per marche, da segnalare il salto delle vendite dell'Alfa Romeo (+32,1% nei nove mesi), successo determinato per buona parte dall'affermazione della 156, destinato a crescere con la 166 che ha già raccolto in Europa 10 mila ordini. Fra le Case estere, sempre in testa la Opel con il 9,2% del mercato, seguita dalla Ford con l'8,2%, dalla Renault con il 7,6% e dalla Volkswagen con il 7,2%. Il primato d'incremento va a Daewoo con il 149%. Renzo Villare

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Torino