Le Borse ancora senza bussola di Zeni

Le Borse ancora senza bussola Le Borse ancora senza bussola MILANO. Miscela micidiale il «nein» a un calo dei tassi in Germania di Hans Tietmeyer, gran custode del marco, e le preoccupazioni per l'economia Usa nel '99 di Greenspan, il signore del dollaro. Miscela micidiale per le Borse, per quelle europee almeno, tutte in calo dopo il martedì del grande rialzo, nonostante l'inizio positivo sull'onda del +6,17% di Tokyo e delle chiusure, tutte in rialzo (Hong Kong + 2,38%, Singapore +3,38%, Bangkok + 6,08%, Manila +3,64%) delle Borse asiatiche. Giornata dell'illusione (prima) e della delusione (dopo). Tempi difficili per le Borse alla ricerca, giorno dopo giorno, di una ragione per vendere o di una ragione per comprare. E così può succedere, come ieri, che nella stessa giornata gli umori dei mercati cambino di segno alla velocità del suono, il suono delle notizie in arrivo dal di qua e dal di là dell'Atantico, al di qua e al di là del Pacifico. Di là del Pacifico, in Giappone, la giornata era cominciata alla grande con il Kabuto-cho, la Borsa di Tokyo, finalmente ottimista dopo l'approvazione da parte della Dieta del progetto di legge per il risanamento del settore finanziario. Finisce in rialzo del 6,17% l'indice Nikkei con i titoli delle banche, i più tartassati nelle ultime settimane, in gran spolvero. E con la ripresa della Borsa anche lo yen conquista quota 128 per un dollaro, una quotazione mai toccata da quattro anni in qua. Mostra i muscoli, dopo settimane di passione, il Sol levante: non che la crisi sia archiviata, questo no, tant'è che il primo ministro Keizo Obuchi anziché dirsi felice per questi recuperi di Borsa e yen frena gli entusiasmi: «Se è frutto di una miglior valutazione dei fondamentali economici della nostra economia è un bene - dice - ma stiamo attenti che non si tratti di manovre speculative». Quando il Kabuto-cho spegne i computer, l'Europa comincia a lavorare e, all'inizio, sembra voler concedere il bis: un'altra giornata sotto il segno del rialzo. Le aperture non lasciano dubbi, Francoforte sale deh' 1,4%, Zurigo del 2,7 %, Milano dell'1,9, Parigi dell'1,8, Londra dello 0,3, Amsterdam dell'1,2. Conta la speranza di un taglio dei tassi Operatoriin cercaTokyo parl'Europa nMilano peWall Stre e mercati di idee te a razzo, non segue rde 11,7% et incerta innescata dalla Banca di Spagna: l'Italia, si sussurra, potrebbe ritoccare in basso i suoi tassi forse già venerdì dopo la votazione sulla fiducia al governo, a Londra sperano che dalla riunione (in programma oggi) del Comitato di politica monetaria della Banca d'Inghilterra esca una decisione analoga. Alle undici meno un minuto l'Europa ancora sogna quando le agenzie di stampa diffondono un'intervista nella quale Hans Tietmeyer, presidente della Bundesbank, nega che un'eventuale ribasso dei tassi americani possa essere seguito da un'analoga riduzione dei tassi tedeschi: «I tassi Usa sono al di sopra del 5 per cento, i nostri sono di poco superiori al 3; nessuno può ragionevolmente sperare che assumeremo l'andamento dei tassi americani come modello per i nostri tassi». Prima di tutto, insiste Tietmeyer, tocca agli altri partner europei far convergere i loro tassi verso quelli tedeschi visto che «è la Germania che ha i livelli più bassi in Europa»: se questo livello, unificato verso il basso, sarà raggiunto, sono le conclusioni del presidente della Bundesbank, «l'operazione si tradurrà in una riduzione dei tassi d'interesse per l'intera area dell'Euro». I mercati leggono e interpretano l'intervista come una secchiata d'acqua gelida sulle speranze di tagli più consistenti dei tassi. Il dollaro incassa il colpo e perde quota, dopo lo yen, su tutte le altre monete: impressionante il calo sul marco (1,6095) ma anche quello sulla lira (sotto le 1.600). Le Borse, cominciando da Francoforte, innestano la retromarcia e passano in negativo. Alle tre tocca a Greenspan, il signore del dollaro, far sapare dal di là dell'Atlantico che le «previsioni per l'economia Usa per il '99 sono percettibilmente peggiorate». Fine del rialzo sperato. Anche se a migliorare un pochino gli umori (neri) di fine giornata delle Borse europee ci pensa Wall Street che parte benino (e chiude invariata, -0,02%). Così per Piazza Affari finisce con un meno 1,71 per cento, Zurigo giù dell' 1,12, Londra dello 0,52, Parigi dell'1,24, Francoforte del 2,90 per cento. Armando Zeni Operatori e mercati in cerca di idee Tokyo parte a razzo, l'Europa non segue Milano perde 11,7% Wall Street incerta

Persone citate: Greenspan, Hans Tietmeyer, Keizo Obuchi, Tietmeyer