Borse e abito diventano una cosa sola di Antonella Amapane

Borse e abito diventano una cosa sola Tuniche di maglina per la donna di Krizia che ricorda una sacerdotessa new age. Fendi sceglie i macropantaloni Borse e abito diventano una cosa sola Proda incorpora gli accessori a gonne e bluse MILANO DAL NOSTRO INVIATO Fra vestiti che diventano oggetti da competizione per rivaleggiare con le amiche e perversioni da corsia di lusso, la moda attrae e respinge la platea. Sacro e profano s'intrecciano in pedana. E se Prada sublima l'accessorio trasformandolo in abito, ma con le stesse tipologie e funzioni di una borsa, John Richmond tira in ballo preghiere, sangue e suture per una collezione ortopedica, a cavallo fra l'ospedale e l'obitorio. Alla camicia di forza chic, invece, provvede Moschino, mostrando anche cappelli a forma di mano nel gesto anglosassone di vaff.. Miuccia Prada incorpora cartelle, borsellini, zaini e marsupi agli abiti. Mentre le ampie gonne di rigida canapa portano la griffe a vista, proprio come un accessorio. Mani libere per ragazze con sgualcite tuniche trasparentissime che mostrano costumi da bagno maschili. Specchietti decorano i soprabiti in pelle, fiori tagliati a origami impreziosiscono sottane a metà polpaccio. Senape, verdone e fumo i colori scelti dalla sacerdotessa del nuovo lusso. «Non c'è niente di più disturbante e al tempo stesso seducente di un reparto di ospedale», diceva Freud. Lo conferma la folla da stadio che preme all'entrata del tendone in piazza Affari, dove sfila John Richmond, sarto di David Bowie e Mick Jagger. E da oggi di una serie di fashion-pazienti affette da deviazioni assortite. Bianco sterile e rosso panico le tinte degli abiti spruzzati di sangue. Al collo, la piastrina di riconoscimento voluta dall'anatomo patologo prima di procedere all'autopsia. «Padre nostro che sei nei cieli...» recita una blasfema tunica intagliata al laser, da indossare in sala operatoria, scortati da infermierine con slip di piombo antiraggi X e succinti grembiali candidi. I collari ortopedici metallizzati, scendono fino al torace abbracciando il seno. La tintura di iodio scorre a fiumi su magliette e mini abiti co rolla di organza e completi in pelle traforata come cerotti traspiranti. Dettagli forti, per abiti di gusto discutibile, ma inattaccabili dal punto di vista tecnico-sartoriale. Il pubblico applaude, ma esige spiegazioni. «Gli ospedali? Luoghi ad alto tasso erotico. Chiedetelo ai medici. Vi racconteranno di un sottile piacere sadomaso che scatta convivendo con la morte», sostiene Richmond. Per una sana ironia rivolgersi a Moschino e alle sue camicie che imprigionano le braccia. La collezione è un gioco fatto di pellicce e trench di carta, di tailleur lambiti dal fuoco e borse come cartocci di latte. C'è l'eccentrica lady inglese in kilt di taffetas, la Goulue in tanga e veli, ma anche l'animalista in giacche tempestate di cani carlini. Ascetica come una sacerdotessa new age è la Krizia girl, impersonata dalla quindicenne norvegese Catherine. Un fuscello nelle tuniche di maglina percorse da fui di ferro e tubicini da flebo. Il vezzo di magliette al neon. «W il cubismo allo stato puro», parola dell'eccentrico Karl Lageferld che per Fendi insacca le donne in pantaloni taglia 70, così lunghi da finire sotto i piedi. Gonne e top geometrici hanno giganti pannelli laterali, come orecchie di elefante. Microborse di perline e infradito di visone sono un must. Il lungo a tutte le ore piace anche a Emmanuelle Seigner, sensuale nelle maxigonne pesca di Genny in tripla garza doublé. Le stampe tornano in auge. Le rilancia Ferragamo con camicie cineseggianti e pantaloni zompafosso. E' brava Rossella Tarabini che, per Anna Molinari, scuce a metà i volant degli abiti abbinati a pantaloni grigi; brucia ad arte il tulle petrolio dei grembiuli per ottenere effetti incompiuti. Sembrano cicatrici le lavorazioni dei vestiti tinta carne di Les Copains. Antonella Amapane Clima da ospedale per le proposte-choc di John Richmond Moschino propone camicie di forza e trench di carta MIUCCIA PRADA. In alto, abiti ornati di specchietti. La stilista ha incorporato cartelle, borsellini, zaini e marsupi nelle sue creazioni presentate ieri alle sfilate di Milano

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