Naina: Boris non può fare miracoli

Naina: Boris non può fare miracoli LA MOGLIE DEL PRESIDENTE Naina: Boris non può fare miracoli «Ora lo criticano, ma dopo di lui sarà peggio» MOSCA AINA Iosifovna, ieri migliaia di russi sono scesi in piazza. Cosa pensate, lei e il presidente, di queste proteste? «Tutti noi stiamo prendendo molto a cuore quello che sta avvenendo. E' molto difficile. Nessuno, né in Russia, né all'estero, aveva previsto tali conseguenze della crisi. Ma il presidente è fermamente convinto che ce la faremo. Tutti i Paesi hanno passato tempi difficili. E la Russia ha superato prove assai più du- j re». Oggi molti chiedono al presidente di dimettersi... «Probabilmente, anche i presidenti successivi verranno criticati, ma mio marito Boris Nikolaevich Eltsin ha dovuto subire una dose particolarmente grande di rimproveri. La presidenza gli e toccata nel momento più difficile per il Paese. Ma ci sono critiche e critiche. Quando sono meritate è normale. Boris Nikolaevich conosce e riconosce i propri errori. Ma quando si critica per umiliarlo, quando si discute la sua età, il modo di camminare, di aggiustarsi la giacca, è davvero spiacevole. Il problema e che la "ente da lui si aspettava il miracolo. Ma come possono rimproverare un uomo perché non è un mago? Oggi molti pronunciano la parola "dimissioni" come una formula magica. Ma pochi si fermano a riflettere: e poi che succederà?». Oggi la maggioranza dei russi si sente ingannata e rovinata. Cosa ha significato la crisi per la sua famiglia? Cosa è successo ai vostri risparmi? «Anche la nostra famiglia è rimasta colpita dalla crisi. Siamo costretti a rinunciare a qualco- sa. Ma sullo sfondo delle difficoltà che toccano oggi alla maggioranza della gente sono minuzie. Come posso parlarne quando oggi molti perdono il lavoro, vengono mandati in congedi non pagati oppure vedono crollare quello a cui avevano dedicato tutte le loro forze e tutto il tempo. I nostri risparmi li teniamo nella Sberbank (la banca di risparmi statali, ndr), parte in va¬ luta e parte in rubli. Ovviamente, i rubli perdono valore, come i soldi di tutti gli altri». Oggi si parla molto dei gravi problemi con la salute di Eltsin. Cosa potrebbe dirci? «Boris Nikolaevich si sottopone regolarmente agli esami medici. I dottori dicono che oggi tutto è più o meno nella norma. Ma quando attorno a questo tema ci sono tante speculazioni, ho pau- ra perfino a sfiorarlo: ogni mia parola può essere fraintesa. Certo che tutto quello che gli è crollato addosso ultimamente non ha aggiunto molto buon umore». Si parla molto anche dell'influenza che la famiglia eserciterebbe su Boris Eltsin. «Ho detto e ripetuto che la famiglia non influisce in alcun modo sulle decisioni prese dal presidente. In assenza di Boris Nikolaevich, in casa possiamo discutere qualsiasi problema ed esprimere qualsiasi parere. Ma con lui cerchiamo di non parlare di politica: viene costretto a sentire troppi pareri dagli alleati e dagli oppositori». Quanto sono fondate le affermazioni sull'amicizia tra la sua famiglia e Boris Berezovsky? «Mi sembra di aver visto Boris Abramovich l'ultima volta dopo le elezioni presidenziali. Non è nemmeno mai stato a casa nostra. Probabilmente, qualcuno trova utile diffondere queste voci. Ma penso che il problema non è lui. Se non ci fosse stato Berezovskij, avrebbero inventato qualcun altro». Anche la famiglia del presidente diventa spesso oggetto di critiche. Ogni tanto la stampa russa e occidentale pubblica rivelazioni sugli immobili che voi possedete all'estero. «E' naturale che la famiglia presidenziale attragga un'attenzione particolare. Ma oggi molti sono scontenti del potere. E alcuni giornalisti pubblicano volentieri pettegolezzi e voci di tutti i generi. La nostra famiglia non possiede nessuna villa o castello all'estero. Purtroppo molti credono a questi articoli. Ripeto: non è vero niente. Abbiamo una dacia vicino a Mosca e tutti lo san- no». Come si svolge la vita del presidente fuori dalle mura del Cremlino? «Gli piace molto stare con i nipoti. Sono tutti amici tra di loro, vivono insieme a noi. Succede che il piccolo Gleb diventa geloso quando il nonno si intrattiene con Vanechka che ha 11 mesi. Allora lo prende per mano e lo porta via. I nipoti sono un'enorme fonte di gioia, stare con loro elimina lo stress». Molti si chiedono perché voi non reagite alle rivelazioni di Korzhakov, l'ex guardia del corpo di Eltsin? «Reagire significa fare pubblicità a quest'uomo. Non riesco proprio a capire come può scrivere simili sciocchezze». Cosa significa per lei la parola «povertà»? «Quando non hai i soldi e non sai dove prenderli. Io e Boris Nikolaevich lo sappiamo non per sentito dire. La nostra infanzia è passata nel dopoguerra, ci è capitato di non mangiare abbastanza e di portare i vestiti a turno. Anche quando ci siamo sposati è stata dura: avevamo una stanzetta con un letto e due sgabelli. I soldi non bastavano mai». Boris Nikolaevich ha annunciato che non si ricandiderà più. Come sarà la vostra vita dopo il 2000? «Penso che vivremo come tutti gli altri. Perlomeno, sarà una vita più tranquilla, ci sarà più libertà e meno responsabilità. I nostri figli lavorano e ci aiuteranno». Qualcuno ha detto che, dopo le elezioni, lascerete la Russia. E' vero? «Che sciocchezza! Non abbiamo intenzione di andarcene da nessuna parte. Come possiamo farlo quando qui abbiamo tutto: la casa, i nipoti, le tombe dei genitori. Non siamo abituati a lasciare la Russia per lungo tempo. Sono convinta che non riusciremo mai ad adattarci a vivere in un altro Paese. Siamo fatti così». Tatiana Netreba Copyright «Argumenty i Fakty» e, per l'Italia, "La Stampa» «Anche la nostra famiglia è rimasta colpita dalla crisi, certo non come la maggioranza della gente ma abbiamo fatto rinunce» «Basta con questa storia della salute. Mio marito si sottopone regolarmente a esami medici e tutto va più o meno bene» Naina, moglie di Eltsin, e, sopra, il grande corteo a Mosca

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