Tucci, magnifico impostore

Tucci, magnifico impostore Esce il nuovo film diretto e interpretato da uno degli attori più originali del momento Tucci, magnifico impostore «Amo il cinema, fuggo Hollywood» NEW YORK. Lo ha scritto, dirotto, prodotto e interpretato. «Sono fortunato perché so fare di tutto», dice Stanley Tucci senza troppi complimenti. Il suo film «The Impostore», ambientato a New York negli Anni Trenta, è appena arrivato nelle sale americane (a gennaio arriva in Italia). Il 16 ottobre uscirà «The Alarmist», una commedia-nera che interpreta insieme a David Arquette, il 21 novembre il canale televisivo HBO manderà in onda il film di Paul Mazursky «Winchell», dove interpreta il famoso giornalista Walter Winchell, che negli Anni Quaranta inventò il genere del pettegolezzo sui quotidiani americani ed ha appena finito di girare l'adattamento da Shakespeare di «Una notte di mezza estate» diretto da Michael Hoffman con Kevin Kline e Michelle Pfeiffer. Per adesso è tutto. «The Impostore» è un omaggio che Tucci, a 38 anni, ha fatto a se stesso e alla storia del cinema. Per 102 minuti consecutivi, infatti, insieme ad Oliver Platt intrattiene il pubblico facendo una carrellata di comiche con citazioni da Groucho Marx, a Buster Keaton, Stan Laurei e Oliver Hardy, Charlie Chaplin, fino a Divine. A Woody Alien, invece, dà direttamente la parola in uno sketch dove il nevrotico regista newyorchese, interpreta perfettamente se stesso. La nave su cui si svolge la maggior parte del film, tutta volutamente finta, è la scusa per proporre sketch con i tipi più disparati: dall'attore shakespeariano, appunto, interpretato da Alfred Molina, alla regina decaduta, una credibilissima e velata Isabella Rossellini, dal cantante suicida Steve Buscemi, al capo-cabina nazista Campbell Scott, dalla hostess Lili Taylor alla zitella Hope Davis, che aveva già interpretato con lui la parte della moglie in «Daytrippere». Tutti amici suoi, Tucci? «Sono fortunato ad avere tanta gente di talento intorno a me. I miei amici attori sono meravigliosi e voglio essere capace di scrivere parti per ognuno di loro. Farlo solo per me stesso non mi divertirebbe». Perché dopo il grande successo di «Big Night», nel 1996 ha fondato la sua casa di produzione «First Cali Press» con Beth Alexander? «Perché volevo essere l'imprenditore di me stesso, produrre film su piccola scala. Così finalmente posso ingaggiare quelli che stimo, non quelli che mi vengono imposti dagli Studios. Se stimi qualcuno puoi provare a fare anche qualcosa di rischioso perché ti fidi». Quanto è costato «The Impostola»? «Otto milioni e 300 mila dollari ed è sotto l'egida della Fox Searchlight e della October Films». Il che le permette di rimanere libero? «Il nostro contratto prevede la mia indipendenza creativa. Altrimenti quale sarebbe il motivo di darmi dei soldi se poi non si fidano di me?». Quando ha cominciato ad andare al cinema? «Da bambino, con mio padre, che lo adorava. Vivevamo a Worchester, dove vivo ancora oggi e avevo il permesso di venire in città con lui o con mia madre. Poi, appena ho potuto, sono scappato a New York da solo un paio di volte a settimana. Adoro Manhattan. Ieri sera ero all'Oyster Bar, a Grand Central, con mia moglie Kate. E' una città magnifica e ci si vizia a vivere qui». In «The Impostors» si capisce che la ama, ma la guarda da un punto di vista differente, rispetto a Woody Alien, per esempio. «In effetti riprendo il Reservoir con un'angolatura dove si vedono sullo sfondo solo le due torri delT'El Dorado". Il film si svolge negli Anni Trenta e non potevo fare comparire tutti i palazzi moderni». Qual è il primo film importante per lei? «Adoro tutte le commedie degli Anni Trenta e Quaranta, ma "On the 20th Century", del 1936, con John Barrymore e Carol Lombard, mi ha influenzato più di tutte. Sia per la recitazione che per il modo in cui è costruita». Va ancora al cinema? «Purtroppo poco». E quando è nervoso, come si rilassa? «Tutte le mattine mi alzo alle sette e faccio ginnastica. Questo esercizio quotidiano mi fa concentrare meglio. Poi mi siedo e scrivo per tre ore». A cosa sta lavorando? «Al mio prossimo film: "Joe Gould's Secret". Sto scrivendo la sceneggiatura dal libro di Joseph Mitchell. Sarà un dramma». Fiamma Arditi Dalla rivelazione di «Big Night» ai lavori a basso costo con gli amici lontano dai meccanismi degli Studios Una commedia in stile Anni 30 con Alien e Isabella Rossellini, Molina e Buscemi Stanley Tucci ha scritto, diretto, prodotto e interpretato il film: «Sono fortunato perché so fare di tutto» Sotto: Isabella Rossellini che con Tucci ha già girato «Big Night»

Luoghi citati: Hollywood, Italia, Manhattan, New York