«Il Garante difenda i prof gay»

«Il Garante difenda i prof gay» Appello a Rodotà e alla Corte Costituzionale di due associazioni: «Già 20 i casi» «Il Garante difenda i prof gay» Insegnano religione, licenziati ' ROMA. «Licenziati solo perché omosessuali. Ora basta: dal '94 al '98 sono più di venti i professori di religione gay allontanati dalle scuole statali su decisione delle curie». La denuncia formulata dal Centro studi teologici di Milano è giunta in questi termini sul tavolo del garante della Privacy Stefano Rodotà. Sotto accusa il diritto della Chiesa - stabilito dagli accordi di revisione del Concordato tra Italia e Santa Sede - di poter licenziare docenti di religione cattolica che non nascondono la propria tendenza omosessuale. Ma l'associazione segnala che «questa forma di emarginazione crea una distinzione tra chi accede alla professione e chi no, e viola l'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge». Il Centro studi teologici quindi chiede che l'intera questione sia esaminata dalla Corte Costituzionale. Sui licenziamenti duro anche il commento dell'Arcigay: «L'esclusione degli omosessuali dalle graduatorie e dall'insegnamento della religione è una prassi basata sul pregiudizio e l'intolleranza, magari ammantate dai soliti pseudovalori etico-religiosi». Per l'associazione «questo atteggiamento rientra nella "strategia omofobica" della Chiesa e del Paese». E così il presidente onorario dell'Arcigay Franco Grillini tro- va anche l'occasione per attaccare il governo: «Lo Stato spende mille miliardi per pagare insegnanti di religione che vengono nominati soltanto dalla curia. E la Chiesa inoltre può perfino revocare l'incarico in modo arbitrario! Tutto ciò è profondamente ingiusto». Mancanza di «libera scelta» di comportamento, discriminazione, il Concordato visto come una «zona franca», professori gay come «soggetti deboli giuridicamente e socialmente»: le accuse sono tutte contenute nel documento recapitato a Rodotà. Il garante ora dovrà stabilire l'eventuale assenza nell'ordinamento italiano di una norma che tuteli l'orientamento sessuale e contemporaneamente il diritto al lavoro. Ma la battaglia cavalcata dal Centro studi teologici di Milano e dall'Arci- gay non trova d'accordo Alleanza nazionale, che si rifa alla lettera pastorale a cura della Congregazione per la dottrina della fede del '96 in cui è consentita la discriminazione delle persone omosessuali ai fini dell'insegnamento. Secondo il responsabile di An per le politiche familiari Riccardo Pedrizzi, licenziare un insegnante di religione gay quindi non è un atto discriminatorio, ma un diritto espressamente riconosciuto dal Concordato. «Quali valori - si domanda Petrizzi - può trasmettere una persona che non condivide la concezione tradizionale della famiglia? Come può fare l'insegnante una persona che ha adottato uno stile di vita tale da negare i principi dell'insegnamento?». La posizione del responsabile ricalca in toto quella espressa da Gianfranco Fini durante una vecchia puntata del Maurizio Costanzo Show. «I gay - aveva detto Fini - non possono impartire un'educazione e non dovrebbero quindi insegnare». Quelle frasi dette davanti alla platea televisiva innescarono una dura polemica. Ed ora a distanza di quell'intervento la denuncia recapitata al garante della Privacy riporta a galla la questione. E anche le polemiche. Giovanni Lamberti «E' inaccettabile che lo Stato paghi lo stipendio e poi la Curia decida se sono idonei» An: è il Concordato ' Una manifestazione di gay. Due associazioni protestano per il licenziamento di alcuni insegnanti di religione che si sono dichiarati omosessuali

Persone citate: Franco Grillini, Gianfranco Fini, Giovanni Lamberti, Maurizio Costanzo, Riccardo Pedrizzi, Rodotà, Stefano Rodotà

Luoghi citati: Italia, Milano, Petrizzi, Roma