A Schaeuble il fardello di Kohl di Emanuele Novazio

A Schaeuble il fardello di Kohl Il neosegretario rimane capogruppo, critico l'ex ministro Ruehe A Schaeuble il fardello di Kohl Svolta tra i veleni al vertice Cdu TBONN OCCHERÀ' come previsto a Wolfgang Schaeuble guidare la «traversata del deserto» della Cdu devastata dalla disfatta elettorale e in affannosa ricerca di un profilo. Ieri l'ex delfino di Helmut Kohl ne ha raccolto l'eredità alla guida del partito: mantenendo l'incarico di capogruppo al «Bundestag», e cumulando nelle sue mani dunque un potere ampio anche se non privo di contestazioni e diffidenze. La direzione dimissionaria lo ha nominato su proposta dello stesso Kohl. Toccherà al Congresso, il 7 di novembre, eleggerlo formalmente e affiancargli i quattro vice presidenti: fra loro l'attuale ministro della Difesa Volker Ruehe, polemico con Kohl e infastidito dal cumulo delle cariche al vertice; fra loro, forse, anche il leader dei «giovani leoni» Christian Wulff, che guidò la fronda al Cancelliere e lo scorso marzo sfidò invano Gerhard Schroeder alle regionali di Hannover. Schaeuble, 56 anni e da otto in carrozzella in seguito all'attentato di un folle, ha un compito difficile: dopo sedici anni di potere ininterrotto, la Cdu è decimata e sotto choc. E' un partito nel quale chi occupava posizioni di prestigio è retrocesso a «deputato semplice», o ha perso anche l'incarico al «Bundestag». Di fronte a sé, il nuovo leader cristiano democratico ha dunque una truppa nervosa e in ritirata, spesso non priva di rancore per gli uomini che l'hanno condotta alla soglia del baratro: la sconfitta è anche imputabile a un programma che porta la firma di Schaeuble, lamentano le generazioni più giovani, più inquiete e più ansiose di essere meglio rappresentata al vertice per accelerare il rinnovamento. La disfatta che ha fatto precipitare la Cdu ai minimi storici ha del resto modificato profondamente l'assetto di un partito che dall'inizio degli Anni 80 è stato «la guida del Paese», e che per 25 anni si è identificato con il Cancelliere sconfitto. Toccherà a Schaeuble emanciparlo. Toccherà a lui colmare il fossato apertosi un po' alla volta fra la Cdu e la società tedesca. Toccherà a lui iniettarvi energie: integrando le nuove leve e legando contemporaneamente a sé e al suo progetto i politici più esperti, la generazione di mezzo e quella più anziana e prestigiosa. Ce la farà a dar forma e senso al «dopo-Kohl», a fare della Cdu un concorrente politico serio e temibile per l'Spd di Lafontaine e Schroeder? Wolfgang Schaeuble è certamente uno dei politici tedeschi più intelligenti, un pragmatico capace di intuizioni e di visioni. Un modernizzatore, almeno in campo economico e sociale. Ma è anche «l'erede» di un Cancelliere punito con severità e rancore dagli elettori, il 27 di settembre. L'e- nigma di Schaueble è in questo suo doppio segno: per anni è stato contemporaneamente il simbolo di una più moderna Cdu e il fedelissimo di Kohl, dal quale soltanto negli ultimi tempi aveva sottilmente preso le distanze. Da ieri giocherà da solo al vertice, ma dovrà vedersela con l'ombra ingombrante di un uomo che ha lasciato il potere per entrare nella storia. Emanuele Novazio Il Cancelliere Kohl (sinistra) insieme con il suo successore alla guida della Cdu Wolfgang Schaeuble

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