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Contro Eltsin la Russia in piazza Sciopero e cortei Contro Eltsin la Russia in piazza MOSCA. Sarà un 7 ottobre invece che un 7 novembre a portare in piazza quest'anno qualche milione di persone. I comunisti di Ziuganov, partito - adesso - di governo oltre che di lotta, dicono che sciopereranno 40 rnilioni di lavoratori russi. Si vedrà oggi quanto le previsioni saranno confermate. A Mosca gli organizzatori hanno annunciato almeno 150 mila dimostranti in diversi cortei, organizzati dai tre protagonisti della protesta: comunisti ufficiali, sindacati, gruppuscoli dell'estrema sinistra di Anpilov. Il capo del governo, Primakov, a tarda sera ha rivolto un appello alla calma in tv: «Non facciamo rovesciare la nostra barca comune nel mare burrascoso di oggi». Tuttavia, non è il premier il bersaglio polemico. La parola d'ordine dei comunisti è «dimissioni di Eltsin». Parola d'ordine - dice Ziuganov - che è «condivisa dal 90% della popolazione». L'esasperazione provocata dalla crisi «è forte» e «non si possono escludere provocazioni». Le cifre ufficiali dell'inflazione dicono che solo a settembre c'è stato un altro balzo del 38%. Non è ancora chiaro se la Banca Centrale abbia già dato il via a una nuova emissione di cartamoneta. Il governo afferma di avere cominciato a pagare gli stipendi dei militari e di una parte del pubblico impiego, smentito però dalle organizzazioni di categoria. In ogni caso, se i pagamenti sono avvenuti, non si vede dove possano essere stati presi se non dalle stampatrici. Oggi l'intero centro della capitale sarà bloccato dai cortei. I comunisti si fermeranno sotto la cattedrale di San Basilio, ai piedi del Cremlino, insieme con i sindacati. I comunisti estremisti di Anpilov e l'Unione Ufficiali di Terekhov hanno scelto invece, per il loro comizio finale, la piazza del monumento al grande pittore ottocentesco Repin. Ma sarà importante vedere anche quello che succede lontano da Mosca, [g. e]