Roma e Teheran partner per il Giubileo

Roma e Teheran partner per il Giubileo ITALIA-IRAN L'accordo firmato a Montecitorio, prevista una cooperazione anche sulla lotta al terrorismo Roma e Teheran partner per il Giubileo Gli sciiti nel comitato per la festa della Cristianità ROMA. Italia e Iran hanno inagurato una nuova fase di cooperazione bilaterale che porterà deputati dei Parlamenti di Roma e Teheran a collaborare su temi di carattere religioso in vista del Giubileo. Questo è previsto infatti nel «Protocollo di collaborazione» siglato ieri a Montecitorio dal presidente della Camera, Luciano Violente, con il collega del «Majlis» (il Parlamento monocamerale), Nateq Nouri. Già il prossimo 5 novembre una delegazione di deputati della Repubblica Islamica arri- vera a Roma per partecipare al «gruppo di lavoro» sul Giubileo. Gli incontri si rinnoveranno sia nel 1999 che nel 2000 per «sviluppare attività e iniziative in sintonia con il carattere universale e di dialogo fra le diverse confessioni religiose del Giubileo della Cristianità», ha spiegato Violante. Oltre al Giubileo la collaborazione fra Parlamenti riguarderà la lotta al terrorismo e il dialogo fra le civiltà. In particolare Violante ha annunciato l'intenzione di organizzare un incontro a quattro a cui do¬ vrebbero partecipare anche i presidenti dei Parlamenti di Egitto e Grecia, nell'ambito degli sforzi della diplomazia italiana per promuovere la cooperazione culturale fra i Paesi di antica civiltà. Nateq Nouri ha invece detto che «è ancora in esame» la risposta che sarà data alla proposta italiana di far partecipare l'Iran al processo di Barcellona per la cooperazione euro-mediterranea (di cui è parte anche Israele che l'Iran non riconosce). Nateq Nouri, arrivato a Roma domenica sera, ha avuto numerosi incontri politici - Scalfaro, Mancino, Prodi, Dini Rutelli - a conferma del buon momento delle relazioni bilaterali, testimoniato anche dalla visita di questi giorni a Teheran di una folta delegazione di imprenditori guidati dal ministro del Commercio estero Augusto Fantozzi. In palio ci sono commesse per le aziende italiane valutate attorno ai 3400 miliardi di lire. ((Abbiamo la ferma volontà di rinnovare i nostri legami» ha affermato Dini dopo l'incontro alla Farnesina con l'ospite. Nei colloqui romani Nateq Nouri - capofila dei conservatori a Teheran nonché sconfitto dal presidente Mohammad Khatami alle ultime elezioni presidenziali - è tornato sul caso di Salman Rushdie, lo scrittore anglo-indiano colpito dalla condanna a morte della fatwa emessa dal defunto ayatollah Khomeini. «La fatwa è un editto religioso che resta - ha detto Nouri - ma la recente dichiarazione del ministro degli Esteri del mio Paese, Kharrazi, conferma la già nota decisione dei governi precedenti di non incaricare alcun iraniano di eseguirla». Ed anche in merito alla recente votazione del «Majlis» contro il passo di Kharrazi, Nouri ha stemperato i toni: «Si tratta solo di una lettera di alcuni deputati», [m. mo] Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Akbar Nateq Nouri