«Venti di pace con il pds» di Cesare Martinetti

«Venti di pace con il pds» iDTAHE LA REAZIONE DELLA! «Venti di pace con il pds» FragioperaieportoiLivorno LIVORNO DAL NOSTRO INVIATO Allora Vanni, lei è cossuttiano o bertinottiano? «No, guardi, io non ho mai fatto l'...ano di nessuno». Usa così, a Livorno, dove le parole sono un gioco feroce, ma la politica è una cosa seria, così seria che qui alla mensa dei cantieri navali, seduti alla stessa tavola, uno di fronte all'altro, ci sono Gigi Vanni, 50 anni, segretario dei «rifondaroli» e Roberto Fiorini, 48 anni, segretario dei «diessini». E' dunque già fatto il riavvicinamento? «Ah, ah», piano, piano. H cossuttiano Vanni fa un'altra smorfia: «A me tutta questa storia mi sembra tanto una manovra studiata a tavolino per portare un po' di voti in più al Pds...» Aspettiamo. Comunque sia, di bertinottiani, da queste parti, non se ne vedono. «Ne troverà pochini, qui a Livorno», dice il Vanni. Fiorini racconta che fino a qualche giorno fa, invece, andare alla macchinetta del caffè per lui era una specie di tormento: «Mi venivano vicini i compagni e le compagne del Pds e mi dicevano: ma guarda che il Bertinotti ha ragione...» E adesso che il governo dell'Ulivo potrebbe cadere? «Scomparsi». Il Cantiere navale fratelli Orlando è uno dei santuari della sinistra toscana. «Di qui sono usciti fior di dirigenti», dice Vanni, con orgoglio. Gli operai che siedono qui intorno hanno mangiato pane, cantiere e Pei fin da bambini. Qui hanno lavorato i loro babbi e i loro nonni, come quelli del Vanni e del Fiorini. Da tre anni i cantieri sono autogestiti, unico caso europeo (dicono loro) di privatizzazione (dalla Fincantieri) a favore di una cooperativa che adesso va a gonfie vele, fa utili (tutti reinvestiti). Qui dove si lavorava 6 mesi l'anno (e gli altri 6 in cassa integrazione), quest'anno si sono già varate 4 navi nuove. E dal '95 si sono assunti 60 giovani. Gli operai hanno conquistatato il palazzo d'Inverno? «No, è che approfittiamo del periodo di buona congiuntura della cantieristica mondiale», dice Vanni con eloquio manageriale. E' che per parlare di politica bisogna avere le mani libere e la mente sgombra. Sembra che al Vanni, oggi anche lui padrone di un pezzo dei cantieri navali in quanto socio della cooperativa, gli piacesse quasi di più rimanere un semplice salariato. Quanto ha pesato nella formazione di questa cooperativa il fatto che qui quasi la metà dei dipendenti fossero iscritti al Pei? «Nulla», dice il rifondarolo. «Moltissimo», dice invece il Fiorini. Fusilli al sugo di pomodoro, scaloppe in salsa verde, un cartoccetto di vino, un grappolo d'uva. Aria di famiglia, di amici, di compagni. Eppure salari uguali a prima, quando «padrone» era lo Stato. Gigi Vanni, 27 anni di cantieri, elettricista, prende un milione e 700 mila. Roberto Fiorini, che s'è avvicinato ai cantieri vendendo le aranciate nel cinema aziendale da bambino e dal '66 è dipendente, da impiegato amministrativo prende anche lui un milione e 700 mila al mese. Si vive? E' difficile. Vanni ha moglie, due figli (Igor, 22 anni, e Nicola, 19) che studiano, il mutuo della casa che scade nel 2002. A16 anni il babbo lo ha portato a Roma ai funerali di Togliatti. Un mattino, quando an- cora non era nata Rifondazione, ma «i criminali già avevano distrutto il Pei», Vanni s'è presentato ai cantieri con una bandiera rossa e un foglio per le firme per la rinascita di un partito «comunista». Per lui il Pei è stato tutto: «Scuola, vita, amore». Fiorini, invece, dice che per lui Rifondazione è come «un'ala del Pds». In che senso? «Nel senso che io condivido tante cose che dicono. Ecco: io penso che il mio partito ha messo su una "cosa" dove le istanze di Rifondazione potevano aver voce». Se casca il governo, casca tutto. Vanni, si incazza: «Io e Roberto stiamo insieme tante ore, ma evitiamo di parlare di politica se no si litiga...» Davvero? «Sì, voi del Pds avete eletto Di Pietro, Occhetto vuole abolire la proporzionale e uccidere Rifondazione, Napolitano ha mandato la po¬ lizia in piazza a picchiare. Avete perfino fatto affogare gli albanesi. I condannati di Tangentopoli non sono in galera. Se era per te, quelli come me li mandavi nel gulag». Eppure, dice Fiorini, «qualcosa cominciava a cambiare. Si stava per aprire una fase, per andare a riscuotere quello che abbiamo pagato». D'accordo, Vanni? «Questo governo non ha fatto nulla». Ma allora è anche lui bertinottiano? «Il fatto è che due anni fa l'Europa era in mano alla destra; oggi alla sinistra. Forse si poteva davvero iniziare qualcosa...» Anche qui alla mensa dei Cantieri, a cominciare da un caffè con la caffettiera che una gentile cuoca ci porta senza che gliel'avessimo chiesto. Quanto zucchero? Cesare Martinetti g Lavoratori portuali al porto di Livorno

Luoghi citati: Europa, Livorno, Rifondazione, Roma