Yoghi divide Yellowstone di Franco Pantarelli

Yoghi divide Yellowstone Nel parco orsi addomesticati per i turisti, ecologisti in rivolta Yoghi divide Yellowstone LNEW YORK O Yellowstone Park è certamente il fiore all'occhiello degli ambientalisti americani. Quando ne parlano si illuminano all'idea di tutti quei bisonti, alci e orsi che vagano nell'immenso parco liberi e selvaggi come un tempo, grazie ai grandi lavori di preservazione compiuti, ai programmi di ripopolamento messi in atto e ai ferrei divieti varati contro gli «umani», cioè i peggiori nemici della natura. Ma c'è un problema: tutti sanno che quegli animali ci sono ma nessuno li vede. Proprio perché liberi e selvaggi, se ne stanno alla larga dalle strade frequentate dai visitatori, i quali in genere se ne tornano a casa delusi perché non hanno visto niente. Così, ecco che un signore di nome Mike Fergusson ha avuto la pensata di attenuare quella delusione e di farci un po' di soldi. Come il negozio di selvaggina cui si rivolge il cacciatore che non è riuscito a fare prede, i visitatori dello Yellowstone Park, dopo una giornata che non ha prodotto neanche una foto ricordo con un bell'orso, possono andare nel «Bear World», mondo degli orsi, che lui ha creato proprio poco fuori dal parco a Rexburg nell'Idaho, e gloriarsi alla vista di simpatici bestioni che nei loro bravi recinti mangiano i biscotti offerti dai loro bambini, per la modica spesa di 8 dollari. Gli ambientalisti si sono indignati, hanno invocato la legge dell'Idaho che nel più puro «politically correct» impedisce di chiudere nei recinti gli animali selvaggi, solo per scoprire che quella legge ha un cavillo (gli animali possono essere chiusi «temporaneamente») inserito a suo tempo per consentire il passaggio dei circhi senza che i loro inseivienti finissero in galera. Prima o poi riusciranno a ottenere un emendamento ad hoc, ma intanto il furbo Mister Fergusson può continuare a fare i suoi affari. Franco Pantarelli

Persone citate: Fergusson, Mike Fergusson

Luoghi citati: Idaho