MORALISTI SCONFITTI DALLA MODA di Lietta Tornabuoni

MORALISTI SCONFITTI DALLA MODA LE POLEMICHE DI MILANO MORALISTI SCONFITTI DALLA MODA CE la vogliamo prendere con la moda? Se in passato poteva essere il parlamentare democristiano Oscar Luigi Scalfaro a sdegnarsi al ristorantedavanti alle spalle nude d'una signora («E' cosa indegna, se vestecosì lei è una donna disonesta, le ordino di rimettersi il bolero»), se a scandalizzarsi per gli abiti femminili potevano essere parroci, magistrati, repressori o conservatori, adesso sono i permissivi di ieri, i libertari o i frivoli professionali a promuoversi moralisti, a fare appello al buon senso, alla misura e alla «vera eleganza», a deplorare le sfilate milanesi, a condannarne nudità, eccessi mediatici, bagni nel latte, stili da bordello, modelle con le gambe di legno, gusto sadomaso, esasperazioni, autodissoluzione della moda nel nulla. Magari avranno ragione, pero attaccare la moda che, diceva Roland Barthes, "è rifiuto di ereditare, è sovvertimento», rimane un'impresa perennemente fallimentare. Nessuna condanna murale o estetica, nessuna proibizione e punizione, nessuna leggesuntuaria contro il lusso e la moda ha mai funzionato. A Roma, già Giulio Cesarevieto per legge i manti di porpora e di perle. A Venezia, tra il Cinquecento e il Seicento, vennero emanate- 103 leggi del genere, soprattutto contro le scollature che esponevano nudo il petto delle' donne. A Parigi dopo la Rivoluzione commenti e divieti severi colpirono le lievi vesti trasparenti portate sul corpo nudo, e l'ornamentale nastrino rosso portato al collo per alludere alla ferita decapitante della ghigliottina. Proteste, profezie di sventura sociale-, previsioni eli perdita dei valori etici e di fine della famiglia, rimproveri di abiura alla femminilità, annunci di suicidio della moda, insulti e peggio si sono ripetuti immutati, sempre identici nel tempi): quando le donne smisero il busto e il cappello, quando accorciarono le sottane, quando cominciarono a portare i pantaloni, quando adottarono la minigonna, quando rinunciarono alla sot- Lietta Tornabuoni CONTINUA A PAG. 8 SECONDA COLONNA

Persone citate: Giulio Cesarevieto, Oscar Luigi Scalfaro, Roland Barthes

Luoghi citati: Milano, Parigi, Roma, Venezia