Blitz dei Nas

Blitz dei Nas Blitz dei Nas Farmaci sospetti per i miniciclisti VENEZIA. I carabinieri dei Nas di Treviso, Udine, Padova e Brescia hanno compiuto numerosi blitz in varie città venete prima di gare ciclistiche giovanili, sequestrando ingenti quantità di farmaci sospetti. L'operazione, scattata domenica alle 4, è stata ordinata dal pm veneziano Felice Casson, che conduce l'inchiesta su eventuali somministrazioni di farmaci ai giovani. Eseguite 20 perquisizioni in società, abitazioni di ds e di atleti. Sarebbero stati trovati, anche nelle auto delle società, sostanze che contribuiscono a migliorare le prestazioni atletiche (come l'Epo). CICLISMO E ATLETICA ALL'ERTA. Secondo Alberto Giarrusso, ex direttore del laboratorio dell'Acquacetosa, anche atletica e ciclismo avrebbero fatto controlli antidoping fasulli. Replica il presidente della Fedcrciclismo, Giancarlo Ceruti: «Solo quest'anno abbiamo avuto 12 sanzionati, segno che i controlli ci sono. Non so come lavorasse il laboratorio, ma in Federazione arrivano regolarmente le risposte dei test. La prima cosa che ho fatto da presidente nel '97 è stata verificare gli strumenti per la lotta al doping». Il responsabile dello staff medico della Federatletica, Giuseppe Fischetto, esprime una sicurezza scientifico-informatica: «Giarrusso deve essere stato frainteso. Posso dimostrare che dalla fine dell'89 i controlli sono stati compiuti regolarmente. Le risposte sono tutte nel mio computer». E la vicenda di Antonella Bevilacqua? Giarrusso si sarebbe rifiutato di manomettere un campione positivo della saltatrice e per questo Gasbarrone l'avrebbe allontanato dal laboratorio. Il medico della Fidai: «Non può esistere un caso Bevilacqua: in laboratorio non si può sapere a chi appartiene l'urina perché su ogni fiala c'è un codice decifrabile solo in Federazione». CALCAMUGGI: «TROPPI PASTIGLIE». «Il doping? Sbaglia chi crede che con una pastiglia ci si può allenare di meno» dice Piermario Calcamuggi, ex dt delle sciatrici azzurre. E ancora: «Nello sci alpino vale la tecnica, l'acrobazia, quindi la forma fisica. Di recente gli allenamenti sono diminuiti: ai miei tempi i ragazzi facevano 600 flessioni al giorno, oggi 80. A qualche sciatore manca il "telaio" e allora la pastiglia può essere vista come la soluzione. Gli statunitensi 15 anni fa avevano tentato la via della bomba chimica, ma con risultati disastrosi: nello slalom non riuscivano più a coordinare i movimenti». LE ACCUSE FRANCESI. Un grande pallone da football, una mano che lo buca con una siringa e il titolo «Dopo l'Italia, la Francia?»: il quotidiano France-soir dedica la prima pagina al doping in Italia. Anche Liberation spara in copertina una foto di Zeman col titolo: «Lo scandalo del doping scuote l'Italia: il grande sospetto». All'interno si sottolinea che «molti medici, reduci da team ciclistici, sono passati al calcio per la loro competenza farmacologica». L'ex et della Francia mondiale, Aimé Jacquet, critica invece Daniel Bravo per le sue dichiarazioni sul Parma: «E' grave che un grande giocatore non sappia come viene curato. Le sue accuse mi hanno davvero sorpreso».

Luoghi citati: Brescia, Francia, Italia, Padova, Treviso, Udine, Venezia