Accardo: «Suonerò un cannone» di Armando Caruso

Accardo: «Suonerò un cannone» Il 24 al Lingotto concerto a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Accardo: «Suonerò un cannone» 77 «Guameri» dopo 161 anni a Torino TORINO. Niccolò Paganini lo chiamava il «mio cannone» per la potenza del suono, la bellezza della «voce», la capacità di evocare emozioni nascoste. Salvatore Accardo con il «Guameri del Gesù» di Paganini ha una familiarità antica: lo suonò la prima volta nel '58 allorché vinse il Concorso Intemazionale che porta il nome del grande violinista genovese. Da allora l'ha suonato tantissimo. Ultimamente, il 4 dicembre del '97 in Sant'Ambrogio a Milano; in Senato il 22 dicembre («è acusticamente la migliore sala da concerto che esista oggi a Roma») dice il maestro; e nella stessa mattinata nel consueto concerto benefico in Santa Maria a Trastevere a beneficio dei poveri. Gli scopi umanitari sono una costante della vita di Salvatore Accardo «non soltanto della mia vita osserva - ma anche dei ragazzi dell'Orchestra Italiana che suonano con me e che due volte l'anno sanno che devono far qualcosa per dare una mano a chi soffre». Salvatore Accardo toma a Torino per suonare il «Guameri del Gesù» che appartenne a Niccolò Paganini, dal 1837 proprietà del Comune di Genova. Il 24 ottobre, 161 anni dopo lo storico giorno in cui Paganini lo suonò proprio a Torino hi un concerto benefico, entrerà per la prima volta sotto il braccio di Accardo nell'Auditorium Agnelli al Lingotto per essere suonato nel concerto a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Un'occasione di straordinario valore musicale e umano: Accardo-Paganini-Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro sono un trinomio che si fonde nella musica e per la ricerca scientifica nell'intento di dare nuovo vigore al riconfermato progetto di realizzare il secondo lotto del Centro Tumori di Candiolo. Ieri nella sede dell'Ascom che si è adoperata per dar voce all'iniziativa benefica, s'è parlato molto di Accardo e del magnifico strumento, il cui valore è assicurato per ben 8 miliardi e che per essere tolto dalla teca in cui è conservato nel Comune di Genova e trasportato altrove, deve passare al vaglio di numerosi controlli tecnici. Maestro, che vuol dire imbracciare il Guarneri del Gesù? «Vivere emozioni irripetibili, oggi diverse da quella che avvertivo quando avevo 17 anni. La prima volta tremavo all'idea di doverlo suonare. Oggi ho la consapevolezza che il violino ha un suo carattere talmente forte che dominarlo è impossibile. Con lui s'intraprende una lotta titanica, ma affascinante». Accardo, il concerto di Torino cosa significa per lei? «Un momento non facile da descrivere. Credo sia dovere sociale di ogni musicista offrire la propria arte. Fare musica vuol dire armonizzare la vita. In tal senso la musica può avere valore terapeutico. Tutti noi, più o meno, siamo toccati da sventure familiari. Per questo dobbiamo alleviare le sofferenze di chi soffre dando un aiuto concreto alla ricerca scientifica affinché sconfigga quella che ancora oggi è considerata la malattia del secolo» Quali impegni l'attendono? «In ottobre inciderò con l'Orchestra da Camera Italiana per la Emi e la supervisione del "mago del suono" Giulio Cesare Ricci, le Sonate di Paganini. Il 22 dicembre suoneremo un'altra volta in Senato, poi terremo il concerto di Natale per i poveri, e quindi ci prepareremo alle tournée in Cina, Giappone, Australia, Stati Uniti, Sud America e Corea». Il 24 che cosa farà ascoltare? «La Sonata per archi di Rossini, la Serenata di Ciaikovskij e il Concerto n. 1 di Paganini». Armando Caruso Salvatore Accardo suonerà il potente «Guarneri del Gesù» di Paganini al Lingotto il 24 ottobre L'ultima esecuzione a Torino con il prezioso violino la fece proprio Paganini durante un concerto benefico