Mentana: Carràmba che vergogna di Alessandra Comazzi

Mentana: Carràmba che vergogna Sacca: si lamentano perché perdono tutto, anche loro erano interessati alla Lotteria Mentana: Carràmba che vergogna Propone dal Tg5: date mezzo miliardo in beneficenza ROMA. Enrico Mentana ci ha fatto anche l'editoriale, ieri al Tg5 delle 20, proseguendo la polemica inaugurata la sera prima contro Raiuno che «distribuisce scandalosamente i soldi» durante «Carràmba che fortuna». Ha salvato la Carrà («è una grande professionista, si è difesa bene»), ha lanciato una frecciata al Tgl («non basta cambiare scenografia per ragionare con la propria testa»). Ha detto: «Si può toccare tutto, in questo Paese, ma non la Rai. Vi attirerete un fuoco di polemiche da far impallidire Clinton. Comunque non ci facciamo spaventare. E per dimostrare che la nostra critica è anche propositiva, proponiamo che metà del miliardo venga destinata ai vincitori, l'altra metà a organizzazioni umanitarie o benefiche», (sui troppi miliardi c'è stata anche l'interrogazione parlamentare di un deputato del Ccd, Paolo Lucchese). In questa ultima, subito calda stagione televisiva, i tg e le reti usano lavorare in modo sinergico, cioè si tirano reciprocamente la volata. Dicono, ogni volta che possono: «Come siamo stati bravi, molto meglio degli altri». Ma se il direttore del Tg5 scende personalmente in campo nella vicenda, e per due giorni di seguito, significa che la situazione della rete deve essere davvero problematica. Canale 5 aveva puntato su Fiorello nel preserale, e sta andando meglio Carlo Conti su Raiuno; Bonolis, l'uomo del sabato sera, ha dichiarato che la sua linea del Piave ha tenuto grazie al gioco paraevoluzionistico di «Ciao Darwin»: però sempre di un ascolto a metà si è trattato, 4 milioni 372 mila spettatori (19,69 di share) contro 8 milioni 232 mila (37,84 di share). Poi ci sono state le domeniche: 5 milioni 581 per «Domenica in», 4 milioni 521 per «Buona domenica», con l'ottimo intruso Fabio Fazio che pure lui di milioni ne ha ottenuti più di 5. Insomma, tutte le sfide sulle quali la rete ammiraglia Mediaset aveva puntato si stanno volgendo a favore del canale avversario. Maurizio Costanzo, direttore di Canale 5 (il quale personalmente batte invece la Rai nella fascia del suo «Show»), precisa che prima di tutto non c'è nessuna strategia tra lui e Mentana: «Ma basta con questa visione dei complotti. Lui ha ritenuto di dire certe cose nel suo telegiornale e le ha dette. Io ho detto le mie. E voglio lavorare in pace. Ribadisco il concetto: noi i telespettatori preferiamo conquistarli che comprarli. "Carràmba" distribuisce miliardi, "Ciao Darwin" fa ridere: in una televisione non fa più ridere nessuno, noi ci vantiamo di divertire il pubblico». Agostino Sacca, direttore di Raiuno, constata: «Per l'assegnazione della Lotteria Italia è stata indetta un'asta cui ha partecipato anche Mediaset: il programma avrebbe fatto gola anche a loro. La sfida è importante, una Rai forte come quella che si sta configurando va a presentarsi con maggiore autorità sullo scenario futuro, internazionale e tematico. A Canale 5 si lamentano che noi diamo i miliardi: a parte che i miliardi non li dà la Rai ma 10 Stato (lo fa anche la mitica BBC in Inghilterra), ma la verità è che su Canale 5 stanno andando male preserale, sabato e domenica. Da noi invece tiene anche la fiction: domenica sera "Una donna per amico" è stata seguita quasi come "Il conte di Montecristo" : ma "Una donna per amico" ci è costato un miliardo e 400 milioni a puntata, il "Conte" 7 miliardi e mezzo». Come mai questa risurrezione di Raiuno, che soltanto l'anno scorso pareva svenuta? «Vogliamo essere leader. Offrendo al pubblico degli eventi e recuperando 11 tempo reale. La televisione, anche Raiuno, si stava sempre più distaccando dal suo pubblico: abbiamo cercato di rimediare con il palinsesto nuovo. Guardi che "Domenica in" è tutta scritta, nessuno dei suoi segmenti è comprato dall'estero. Anzi, la Rai ha il copyright, quindi potrà anche vendere le idee. Mi creda, loro si lamentano perché stanno perdendo tutto». Alessandra Comazzi

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