Le Streghe benefiche mi hanno aiutato

Le Streghe benefiche mi hanno aiutato UN INEDITO Le Streghe benefiche mi hanno aiutato Uno degli ultimi scritti di Zeri e un contributo per il catalogo della 16* «Mostra internazionale dell'illustrazione per l'infanzia» che si terrà a Sarmede (Treviso) dal 7 novembre al 20 dicembre. Tema di quest'anno «Le Streghe». Anticipiamo un ampio stralcio della pagina inedita. NON ricordo il titolo del libro che mi venne donato quando avevo poco più di tre anni; era un libro illustrato (da chi?) e vi si vedeva tra l'altro l'immagine di una donna vestita di nero, con un cappello a cono ornato di una fibbia in metallo, in atto di cavalcare una scopa, alta su di un paesaggio campagnolo. Era una Strega (Eine Hexe, come mi spiegava la Fraulein tedesca). Ingrandita dalle risposte che sollecitavo con le mie domande, quell'immagine divenne per me ossessiva, intrecciandosi con un film che mi si fece imprudentemente vedere in quello stesso periodo, e che mi colpì sino a essere nel ricordo di autentico terrore: La furia dei Baskerville. (...) E non ero più un bambino, quando nell'immediato dopoguerra venni attirato dal titolo di un film di Hollywood, Ho sposato una strega; fu l'incantevole Veronica Lake, protagonista (e che anni dopo incontrai a New York, ridotta a cassiera di un piccolo bar, devastata dall'alcol e dalla miseria), fu lei a liberarmi dall'alone di mistero che la parola «strega» possedeva per me. E fu da allora che mi applicai a decifrare l'origine storica della «strega», di quel personaggio che ebbe un molo così importante tra il Quattro e il Seicento, quando le streghe (o presunte tali) venivano scovate, torturate, arse vive. Ho letto sull'argomento centinaia di libri, specie di studiosi inglesi; oggi sono convinto che la «strega» affonda le radici in un passato assai remoto, come quello della Preistoria, quando le co- I munita erano guidate da donne. I Con l'avvento «maschilista» il precedente potere femminile venne ad assumere connotati abominevoli, che si sono tramandati sino ai nostri giorni. Eppure, proprio nelle lontane epoche durante le quali il mondo era retto da donne, verniero effettuate alcune delle più straordinarie scoperte, che condussero l'Umanità fuori dalle tenebre. Grazio allo stretto contatto che allora esisteva tra le comunità e la circostante Natura, nacque una Medicina, basata sulle piante e sulle erbe, sugli infusi e suoi decotti. Questo è il punto che tuttora mi incuriosisce, ed è per questo clie sono andato alla ricerca delle «Streghe benefiche»; vive e vegete ancora oggi. Ne ho conosciute alcune, in zone solitarie e remote dell'Italia Centrale: è a loro che debbo taluni segreti che mi hanno aiutato e che mi aiutano, come quelloquello di far passare il mal di testa aspirando con le narici certe foglie tritate; o come addormentarsi senza lunghe attese grazie ad un'insalata di una certa erba che cresce d'estate nei campi e nei terreni aridi; e infine il segreto di tenere ben sveglia la memoria, affinandola, per merito di un docotto di foglie staccate dai rami di un alberetto difficile a trovarsi. Le Streghe benefiche esistono ma hanno paura di rivelarsi. Tramandate da innumerevoli generazioni, le loro ricette sono infallibili. E' difficile entrare nella loro confidenza, la loro serietà si rivela a colpo d'occhio, ma vivono nella paura. Da loro ho anche appreso l'origine del volo delle Streghe; basta spalmare sulla pelle di un braccio una mistura di olio e di polvere ottenuta tritando il seme di una pianta che ha fiori bellissimi, mistura che fa sognare voli aerei ad altissimi livelli, ma che è molto pericolosa per la salute. Quanto alle Streghe con il cappello a cono, la scopa, il vestito nero, lasciamole nel loro contesto, accanto ad Arlecchino, Pulcinella, Pantalone e Meo Patacca. Federico Zeri er^J

Persone citate: Federico Zeri, Veronica Lake

Luoghi citati: Arlecchino, Hollywood, Italia, New York, Sarmede, Treviso, Zeri