Fisco, nel mirino trenta categorie di Bruno Gianotti

Fisco, nel mirino trenta categorie CACCIA ALL'EVASORE Controlli mirati per 930 mila contribuenti Fisco, nel mirino trenta categorie ROMA. La caccia all'evasore punta al bersaglio grosso: commercianti, professionisti e aziende di dimensioni medio-alte. Una riserva in gran parte inesplorata, che rivela irregolarità fiscale (dati ufficiali delle Finanze), nell'87% dei casi, quando il controllo viene fatto direttamente sul posto, dagli ispettori. Il ministero conta di arrivare a fine anno con 6200 verifiche, su una platea di 930 mila contribuenti, organizzate con criteri raffinati, affidati a specifici «uffici intelligence» ed a due nuovi strumenti informatici che consentono una «navigazione» ragionata negli archivi del Fisco. L'obiettivo è arrivare al «sommerso» di una trentina di categorie con 47 tipi di attività: associazioni sportive e relative sponsorizzazioni, autosaloni, medici specialisti, chirurghi, veterinari agenzie immobiliari, parrucchieri, discoteche, studi legali, commercialisti, ragionieri, Caaf, ingegneri, architetti, agenzie di pompe funebri. E proprio sul business del caro estinto il Fisco punterà un'attenzione tutta particolare arrivando agli incroci tra le denunce di morte e le pratiche dei funerali registrate allo Stato civile del Comune (per i matrimoni le verifiche sono già in uso da tempo). Nell'indagine sui professionisti, gli 007 del ministro Visco dovranno tenere conto anche del decoro degli uffici, del numero degli impiegati, del quartiere, del tenore di vita dei clienti Nel quaderno degli indagati finiranno poi pasticcerie, macellerie, farmacie, gioiellieri, antiquari, negozi di mobili e di elettrodomestici, fino alle botteghe di arte sacra e ai negozi di abiti usati. Ma anche stabilimenti balneari (un po' fuori stagione), carrozzieri, alberghi, ristoranti, bar, garage, copisterie, autoscuole, e agenzie di disbrigo delle pratiche. Trattamento particolare per gli idraulici: l'ispettore potrà andare a contare tubi, raccordi, guarnizioni e rubinetti giacenti in magazzino, controllare la dotazione del furgone e i consumi di carburante, oltre a verificare preventivi, liste-clienti e tariffe. La grossa novità è il controllo mirato, preparato in anticipo acquisendo dati e documentazione negli archivi elettronici di banche, posta, Inps, Enel, Camere di commercio, uffici finanziari, catasto e seguendo poi una procedura standard, indicata nei ma¬ il ministro Vince zo Visco nuali preparati fin dallo scorso anno. Gli ispettori sono tenuti a seguire le indicazioni del ministero: preparare la visita, individuare gli indicatori di reddito come il possesso di barche, appartamenti, vacanze, hobby, iscrizione a circoli più o meno esclusivi, accertare possibilmente di persona il movimento di clienti nello studio, nell'esercizio o nell'ufficio, eseguire la verifica sul posto e compilare alla fine un questionario specificando anche le ragioni per cui sia stato saltato un certo controllo. Una rivoluzione all'americana, insomma, che punta anche a far risparmiare le spese. Le verifiche, specifica la direttiva che ha dato il via alla macchina dei '.s controlli, do¬ vranno seguire il criterio-guida della prevedibile remuneratività «in termini di costo-benefici»: incassare il massimo spendendo il minimo. Una procedura che ha consentito, nei casi in cui è già stata seguita, di incassare il doppio: una media di 32, 5 milioni contro i 16,9 delle verifiche improvvisate. Le cifre si riferiscono al '97, quando i controlli da manuale sono stati meno del 25% e si sono conclusi nel giro di una settimana. Troppo poco. Ora il ministero delle Finanze invita a indagare a fondo: 12-15 giorni per ogni controllo, eseguito da una coppia di funzionari che, oltre ad acquisire preventivamente la documentazione, andranno a contare gli incassi, a rilevare le giacenze di magazzino, a inventariare strumenti e macchinari usati. L'attività di supporto agli ispettori sarà affidata a nuclei di specialisti: i «gruppi d'intervento» destinati a raccogliere informazioni da altri enti, ma anche per eseguire indagini ad alta tecnologia. Ad esempio, accedere ai dati immagazzinati nelle memorie dei computer dei contribuenti controllati, oppure partecipare alle verifiche incrociate con due programmi di navigazione nelle banche dati. Il primo si chiama Fast: inserendo di volta in volta diverse variabili individuerà, su una specifica area, soggetti con parametri anomali; il secondo è un «cruscotto di aziende» che consentirà di guidare, su ogni singolo contribuente, il controllo sugli archivi esterni al Fisco. Bruno Gianotti '.s il ministro Vincenzo Visco

Persone citate: Fast, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Roma