Il ciclone fondi colpisce le banche

Il ciclone fondi colpisce le banche CREDITO E RISCHI L'effetto «hedge funds» colpisce Deutsche Bank, Dresdner, Paribas, Barclays e Ing Bank Il ciclone fondi colpisce le banche Moody's declassa i big, anche la Bnl nel mirino MILANO. Gli «hedge funds» continuano a colpire. Questa volta il dito del destino si chiama Moody's, e la scure cade sul rating di cinque colossi bancari, ma altre diciannove sono nel mirino, tra cui l'italiana Bnl. I cinque colossi sono Barclays, Deutsche Bank, Dresdner, Ing e Paribas. Per ia Barclays il giudizio passa da «positivo» a «stabile», per le altre quattro, già scese a «stabile», il rating diventa «negativo». Anche nel gruppo delle altre diciannove ci sono istituti di peso come Banco di Bilbao, Abm Amro, Commerzbank, Santander, Crédit Agricole Indosuez, Crédit Lyonnais, Credit Suisse First Boston, Société Generale, Ubs e Bnl. Si prospetta, insomma una falcidia memorabile. Tra i motivi del taglio al rating delle cinque grandi, l'agenzia indica «le significative perdite di intermediazione e d'investimento», e il rischio «finanziario e di immagine, che potrebbero derivarne dal coinvolgimento con investitori finanziari particolari come gli hedge funds». Tutti fatti che renderanno necessari maggiori accantonamenti. Anche se Moody's ossserva che a salvare molte banche eruropee sarà il soli¬ do «ancoraggio alla stabilità del franchising nazionale». Intanto, dopo l'annuncio del gruppo olandese Ing che taglierà 1200 posti nelle sue attività di corporate e investment banking, i portavoce di Ubs e di Credit Suisse «non escludono» riduzioni di personale nelle loro divisioni similari, ossia Warburg Dillon Read (dove è già previsto un taglio di tremila posti a seguito della fusione tra Ubs e Sbs) e Credit Suisse First Boston. A proposito di Credit Suisse First Boston, anche questo istituto ha ammesso di aver investito nel Ltcm seppure in termini assai più contenuti (100 milioni di dollari) rispetto a Ubs. Ma intanto un'altro gruppo elvetico è alle prese con un «scandalo». E' il gruppo Zurigo dove Markus Rohrbasser, direttore finanziario di Zurich Financial Services, ha rassegnato le dimissioni dopo i sospetti di insider trading sui titoli Zurigo sollevati dal procuratore distrettuale di Zurigo, per operazioni fatte a titolo personale prima dell'annuncio (ottobre '97) della fusione tra la Zurigo e i servizi finanziari di Bat Industries.

Persone citate: Warburg Dillon Read

Luoghi citati: Boston, Milano, Santander, Zurigo