L'ispe: i più poveri meno aiutati dallo Stato
L'ispe: i più poveri meno aiutati dallo Stato FAMIGLIA L'ispe: i più poveri meno aiutati dallo Stato ROMA. Le famiglie con reddito medio-alto ricevono maggiori aiuti dallo Stato rispetto a quelle molto povere. Sono infatti le prime a ricevere più «trasferimenti» (46% sul totale degli stessi trasferimenti a fronte del 40% dei nuclei di questa fascia) rispetto a quelle che vivono al di sotto della soglia di povertà (13,1%) che invece registrano la percentuale di trasferimenti più bassa (7,1%). Ad indicare questo andamento della politica sociale italiana è stato Paolo Roberti dell'Ispe (Istituto per la programmazione economica) ad un seminario al Cnel sulla distribuzione del reddito tra le famiglie. Secondo le stime citate da Roberti, le famiglie povere, il 13,1% del totale, possono contare nel 43,8% del loro reddito sui trasferimenti che rappresentano il 7,1% del totale degli stessi. Per le famiglie a reddito medio-basso (il 36,9%) si registra rispettivamente il 36,3% e il 35%; per quelle a reddito medio-alto (40%) il 23,3% e il 46%; per quelle a reddito alto ( 10%), 1' 11,5% e l'I 1,8%. Per Roberti, le famiglie povere riescono a soddisfare in media poco più della metà dei propri bisogni minimi (64%). Il reddito da trasferimenti è la principale fonte di reddito dei poveri (33%). Tuttavia, la quota di bisogni minimi non soddisfatta risulta il 36%. L'analisi comparata con altri paesi - sostiene Roberti - non mostra per l'Italia una redistribuzione di reddito a favore delle famiglie povere.
Persone citate: Paolo Roberti, Roberti
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