«E Fazio deve muoversi»

«E Fazio deve muoversi» «E Fazio deve muoversi» //presidente della Bundesbank dice no a Prodi sulle riserve WASHINGTON DAL NOSTRO INVIATO Se lo dice proprio Hans Tietmeyer, non ci possono essere dubbi: era giusta l'intepretazione secondo cui il G7 è pronto a politiche più espansive contro la crisi finanziaria. Il presidente della Bundesbank, che fino alla settimana scorsa aveva escluso in ogni caso un calo dei tassi di interesse tedeschi, dichiara ora che non è più così: «Stiamo seguendo la situazione molto attentamente, e se sarà necessario, un passo del genere per noi non sarà un tabù». Le eventuali risposte aggiuntive alla crisi, ha detto in una conferenza stampa a Washington, «non escludono la politica monetaria». Non siamo ancora a quel punto: ed è nello stile dei governatori delle banche centrali rivelare soltanto a poco a poco le loro carte, saggiare i mercati con annunci. Il consiglio del direttore generale del Fondo monetario, Michel Camdessus, era stato intanto fatto proprio dal «comitato interinale» dell'Fmi, ora presieduto da Carlo Azeglio Ciampi: al momento è sufficiente che i tassi di interesse in tutta l'area Euro scendano al livello tedesco entro dicembre; «nel caso si verificassero un peggioramento della crisi o un ulteriore rallentamento dell'attività economica» occorrerà fare di più. Ma sulla via della convergenza dei tassi in Eurolandia, attesa da tutto il mondo come mossa di alleggerimento, resta l'ostacolo italiano. Ancora una volta, Tietmeyer ha ripetuto che «non sarebbe la soluzione migliore» che i Paesi Euro con tassi più alti della Germania (Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna) attendano fino al 31 dicembre per abbassare. La posizione della Banca d'Italia è diversa: il governatore Antonio Fazio si augura che la convergenza avvenga gradualmente, ma non si sente di escludere il contrario. La crisi di governo gli rende impossibile muoversi ora; mentre si attende che, sull'onda del G7, la Banca di Spagna faccia scendere il suo tasso nel giro di qualche giorno. Fazio, ieri, non è più tornato sull'argomento. Richiesto di un parere su Tietmeyer, Ciampi ha cercato di evitare contrapposizioni: la convergenza sui livelli tedeschi avverrà comunque, «gradualmente», e «abbasserà il tasso medio di mercato in Europa». A margine delle riunioni finanziarie internazionali di Washington, sembra di capire che una parte della pressione sulla Germania per i tassi risponde soltanto all'interesse americano di evitare un indebolimento del dollaro rispetto all'Euro. La moneta comune europea si avvia a una partenza forte, come rifugio sicuro nella tempesta finanziaria mondiale, e rivale temibile della moneta americana. Ma la crisi sta diventando abbastanza grave da convincere la Bundesbank ad aprire uno spiraglio. Anche questo spiega la risposta sferzante che Tietmeyer ha dato a chi gli chiedeva di commentare la proposta di Prodi sulle riserve valutarie in eccesso delle banche centrali europee: «Un piano del genere è stato presentato dal governo italiano, ma ora sento non è più sul tavolo». Non è il momento, infatti, quando l'Euro ancora non c'è; ma il governo di Parigi ha espresso interesse e il futuro ministro delle Finanze tedesco, Oskar Lafontaine, ha fatto lo stesso. Nel caso la proposta andasse avanti, si potrebbe arrivare a uno scontro tra governi e banche centrali. «Liberare riserve vuol dire creare liquidità» ammonisce Tietmeyer. Però, come ha spiegato Ciampi, l'idea italiana è di impiegarle in obbligazioni a lungo termine per investimenti. [s. L]