«Il male di Sofia? Paura di volare»

«Il male di Sofia? Paura di volare» «Il suo cardiologo si è innamorato di lei, in senso professionale ovviamente» «Il male di Sofia? Paura di volare» «Sta bene, anche se a lei capitano solo cose speciali» CARLO PONTI RACCONTA LA LOREN CARLO Ponti, perché c'è tanto mistero intorno a sua moglie Sofia Loren? «Non c'è alcun mistero, ha avuto una cosa che è capitata anche a me anni fa. Un'accelerazione del cuore in un volo un po' disgraziato... e ha avuto paura. I medici americani sono, come si sa, straprudenti e vogliono sapere perché è succeso, e così hanno impiegato un mese a capirlo». E allora che cosa è successo? Sofia non voleva più volare? «Vede, è una donna che per lavoro ha sempre volato molto». Però adesso non vola più. «Ha avuto paura. Il suo cardiologo newyorchese, il dottor Rosenfeld, secondo me si è innamorato di Sofia, intendo in senso umano, naturalmente, e le ha detto che in effetti in questo momento non può volare. Le ha spiegato che è un problema psicologico». E adesso Sofia che cosa farà? «Guardi, io parto per la Russia per andare a un concerto di nostro figlio Carlo a Mosca, e poi ritornerò, verso il 20, qui a Ginevra, dove arriverà anche Sofia. Lei potrebbe partire anche adesso, ma è reticente». Ma perché non prende la nave? «Perché non c'è più». C'è un volo diretto New York-Ginevra, però. «Sì, è il volo che poco tempo fa è caduto. Beh, sì, se è caduto... quindi il prossimo certamente non cadrà. Però Sofia, lei creda, ha preso soprattutto una grande paura». Però lei è una donna coraggiosa, come mai si è spaventata tanto? «Il cuore in certe situazioni sembra impazzito. Si agita terribilmente». A Sofia dispiace non essere venuta a Venezia, non essere andata poi con lei a Varsavia? «A Venezia credo che le sia dispiaciuto poco. Io forse non lo dovrei dire, ma Venezia è un po' desolante, non ci andavo più da 22 anni, è tutto così délabré». Perché lei non produce più? «Perché non abito più in Italia. I figli stanno in America... a Ginevra, non so neanch'io perché a Ginevra». Ma Sofia continuerà a recitare? «Credo di sì. C'era un grande progetto con Antonioni, sono certo che prima o poi andrà in porto. Michelangelo Antonioni è straordinario. E' un mio amico da moltissimi anni, io ho prò dotto i suoi tre ultimi film. Sono appena stato cinque giorni con lui a Varsavia e devo dire che ha una vitalità incredibile, anche se non può più parlare. Gli hanno voluto dedicare una festa a Cracovia. E' partito in auto, quattro ore all'andata, poi è andato a vedere uno spettacolo di cabaret ed è tornato a Varsavia. Altre quattro ore di macchina, la sera stessa, a 86 anni». Gli uomini di oggi sono meno forti, sono diversi? «Mah, credo di sì». Lei quanti anni ha, Ponti? «Ottantasei, l'il dicembre». Sofia le sembra l'ultima grande star? «Star è una parola sbagliata. E' un personaggio. Non ce ne sono più in questo momento di personaggi come lei. Neanche tra le vecchissime attrici. Mi dica lei se ce n'è un'altra? E' l'attrice più conosciuta in tutto il mondo. Mi ricordo trent'anni fa in Ucraina. Era una diva. Pensi che quando Edoardo ha dato la sua commedia a Spoleto ed è venuta Sofia, c'era tutta Spoleto per accoglierla. La amano perché è popolare, una di loro». Una popolana? «Una del popolo, venuta dal popolo. Quando l'ho conosciuta era una scugnizza napoletana». Adesso è una gran signora. «Sì, è ricevuta da tutti, anche alla Casa Bianca». Lei è stato un po' geloso della popolarità di Sofia? «Ma no, l'ho conosciuta a 16 anni, ed è cresciuta a poco a poco». Quant'è che state insieme? «Quarantacinque anni e più». Com'è il vostro rapporto? «C'è una complicità, che è quella che ci vuole nella vita. Lei sa quanto è difficile diventare popolari in America. Ma per meri¬ to di Sofia sono diventato conosciuto anch'io, mi riconoscono per strada. Lei è nota in tutto il mondo». E vi sentite sempre? «Le ho parlato un quarto d'ora fa, sta bene. Certo, è una cosa speciale quella che ha. Del resto, a lei capitano solo cose speciali, e tutta la sua vita è molto speciale». Pensa che parlerebbe al telefono con degli estranei? «No, non parla con nessuno. Anche Claudia Cardinale voleva a tutti i costi mettersi in contatto con lei, ma non è stato possibile». Perché? «Perché Sofia non vuole fare la malata, non le piace. Non ha mai avuto nulla, nemmeno un raffreddore, si rifiuta di dire che ha paura, che è turbata. Ma per fortuna ha trovato il dottor Rosenfeld per soccorrerla». E lei Ponti, perché non è a New York? «Sono andato a Venezia, poi a New York, da Sofia. Adesso va- do in Russia poi ritroverò Sofia a Ginevra e quindi andrò a Roma». Che cosa ha fatto nei giorni scorsi a Varsavia, Ponti? «Ho assistito a un grande spettacolo, molto bello di cui mio figlio Edoardo ha curato la regia. L'altro mio figlio Carlo sta a Vienna, dove studia al conservatorio, è molto amico del maestro Zubin Metha, che ha studiato con Abbado a Vienna. Entrambi ritengono che quella sia la città migliore per studiare e imparare». E' orgoglioso dei suoi figli? «Come dice Sofia in "Filumena Marturano", i figli sono "pezzie core". Io sono milanese e come può sentire pronuncio male questa parola, però la cosa ci di ce tutto. Mi creda, i napoletani sono figurativi e sintetici nello stesso tempo, sono straordinari Hanno mantenuto la loro napoletanità e non diventeranno mai degli europei, a differenza dei piemontesi e dei milanesi». I suoi figli però sono americani. «Carlo sì, è del tutto americano, mentre Edoardo è europeo. Sanno abbastanza male l'italiano perché sono vissuti all'estero. Solo mio figlio Alex e mia figlia Guendalina parlano bene l'italiano». Sofia è rimasta molto napo letana? «Sì, mi meraviglia sempre. Io non so il milanese, mentre lei parla ancora perfettamente napoletano e quando conversa con sua sorella Maria io non capisco niente». Alain Elkann «Non parla con nessuno Non vuole fare la malata non le piace, si rifiuta di dire che è turbata» «Parla perfettamente ancora il napoletano Quando conversa con la sorella io non capisco» «Non ci sono misteri Un'accelerazione del cuore in un viaggio un po' disgraziato e si è spaventata» «Lei potrebbe partire anche ora ma è un po' reticente. Teme il volo New York-Ginevra» Nella foto grande la Loren con il marito Carlo Ponti. Sopra con il figlio Edoardo. A sinistra Antonioni. In basso la sorella Maria