Mani pulite, vertice italo-svizzero

Mani pulite, vertice italo-svizzero Mani pulite, vertice italo-svizzero Del Ponte, felici che ilpool continui il suo lavoro MILANO. «Siamo febei di aver constatato che il pool Mani pulite, nonostante gli ingiustificati attacchi, continui - come e più di prima - il suo lavoro nelle inchieste sulla corruzione». A parlare è il procuratore federale elvetico Carla Del Ponte, a Milano insieme al giudice istruttore ginevrino Paul Perraudin, per un incontro con i loro colleghi del pool Mani puhte. E' stata una riunione operativa, ai magistrati milanesi sono state consegnate carte, frutto delle ultime rogatorie. Si sa inoltre che Per- raudin ha voluto incontrare Francesco Saverio Borrelli e gli altri del pool, perché tra le altre cose, starebbe valutando l'ipotesi di aprire alcune indagini autonome sul banchiere italo elvetico Pier Francesco Pacini Battaglia, più volte inquisito dalla magistratura italiana. E starebbe anche valutando se aprire un'indagine sui vertici della Fininvest, e su Silvio Berlusconi in particolare, per operazioni sui conti esteri del gruppo. In sostanza, il banchiere di Bientina attraverso la Karfinco e quel vorticoso giro di miliardi, potrebbe presto essere al centro di un'indagine del giudice Paul Perraudin con l'ipotesi di reato di riciclaggio. Un'accusa gravissima, in Svizzera. Ma nel corso del vertice, si è parlato naturalmente anche di altro. Anche se nessuno vuole rivelare i dettagli sulle ultime rogatorie consegnate ai magistrati milanesi, al centro dell'incontro durato oltre 4 ore e a cui hanno partecipato i magistrati del pool al completo. Oltre a Gerardo D'Ambrosio, Francesco Greco, Dda Boccassini, Gherardo Colombo e Paolo Ielo, i due magistrati elvetici hanno incontrato anche il sostituto Fabio De Pasquale, titolare delle indagini sull'Alta velocità, quelle che ancora una volta coinvolgono Pacini e gli ex dirigenti delle Ferrovie. Diversi i filoni di inchiesta, su cui le autorità elvetiche stanno lavorando su richiesta dei magistrati milanesi. Si va dalle molteplici attività di Chicchi Pacini Battaglia agli appalti sulle linee ferroviarie ad alta velocità. E in ballo ci sono pure le indagini sui giudici romani, sulla corruzione negli uffici di piazzale Clodio, inchiesta nata dalle rivelazioni di Stefania Ariosto, la testimone «Omega», e arrivata a Cesare Previti, l'ex ministro della Difesa e stretto collaboratore di Silvio Berlusconi. Dalla Svizzera, dalle rogatorie compiute nelle varie banche elvetiche, sarebbe emersa la prova, se¬ condo i magistrati del pool, dei passaggi di danaro tra Previti e i giudici romani. Un'accusa sempre negata dai protagonisti, che a novembre saranno davanti al gip milanese Alessandro Rossato, chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio. Il giudice istruttore ginevrino Paul Perraudin si è poi incontrato con il gip Maurizio Grigo, che sta conducendo l'udienza preliminare per i fondi neri Eni, nella quale Pacini figura tra i principali imputati. Durante il vertice, infine, c'è stato uno scambio di opinioni sulle prospettive dell'accordo di assistenza giudiziaria tra Italia e Svizzera, che aspetta di essere ratificato dai due parlamenti. Ir. m.] Il Procuratore Generale della Confederazione elvetica Carla Del Ponte

Luoghi citati: Bientina, Italia, Milano, Svizzera