Un gentile Bigioli per casa Torlonia

Un gentile Bigioli per casa Torlonia La riscoperta dell'artista neoclassico Un gentile Bigioli per casa Torlonia Li S. SEVERINO MARCHE URATA con passione da Gianna Piantoni (catalogo De Luca) la mostra dedicata a Filippo Bigioli apre uno squarcio importante non soltanto sull'arte neoclassica, ma sulla natura variegata e non soffocante della Roma papalina toccata dalla Restaurazione post-repubblicana. Esce da una polverosa penombra, il «commedevole» Bigioli: perché almeno uno sguardo se l'era guadagnato per quel suo accattivante sipario mitologico del Teatro Feronia (concepito insieme all'architetto Aleandri, magnifico artefice dello Sferisterio di Macerata). Eppure, a guardare i sapienti cartoni dei suoi ritrovati sketch foscoliani, che poi un po' goffamente avrebbe tradotto in affreschi c'è di che sorprendersi, per la dovizia e la gentilezza dei modi dipinti Ed è anche l'ultimo espediente per entrare virtualmente in quel Tempio neoclassico di Piazza Venezia oggi distrutto, quella «camera delle meraviglie», testimone Stendhal, che il neo-nobile banchiere Torlonia, di origini francesi e fatto Principe alla svelta, approntò con passione, per volersi degno rivale ai Palazzi Borghese o Chigi, e che poi una stolta smania da Hausmann umbertini cancellò, nel riassetto di Via Nazionale e nello spumeggiar del Vittoriano. Chiamando a sé i maggióri artefici di quel «classicismo sentimentale» che si andava facendo strada nella Roma di Pio LX, di Canova, Thorvaldsen e Wicar (che fu un po' maestro del Nostro) e cioè il Coghetti, Palagi, Pozzi e Podesti, che lo introdusse alla corte dei Torlonia. Ed è bellissima la storia del diorama dantesco, con cui si illuse di diventar ricco, a Londra e Praga, con le grandi tele tinte a succhi vegetali, la lettura dei versi e un po' di poemi sinfonici di Liszt: una sorta di casereggia Opera d'Arte Totale. Rimangono, deliziosi, una ventina di bozzetti, preparatori, a metà tra ex-voto e panopticum da cantastorie, in stile figurina Liebig, in cui Dante frigge nello strutto vernacolare. E una goccia di profumo marca Fussli, per coprire il tanfo di casa. [m. vai.] Filippo Bigioli S. Severino Marche. Palazzo di Città Fino all'I I ottobre. Orario: tuttiigiorni 10/12,30 e / 6/19,30, «Settembre», una tempera di Filippo Bigioli ggi, e che poi «Settembruna tempdi FilipBig

Luoghi citati: Città Fino, Londra, Macerata, Marche, Praga