La crisi politica imbriglia Fazio di Stefano Lepri

La crisi politica imbriglia Fazio Il g7 chiede un denaro meno caro per la crescita, ma il governatore resta prudente La crisi politica imbriglia Fazio «Le turbolenze interne pesano sui tassi» WASHINGTON DAL NOSTRO INVIATO Chissà se stamattina alle nervosissime Borse farà più impressione, del vertice dei Sette, la metà piena del bicchiere - il forte impegno per sostenere la crescita, attraverso politiche più espansive in Occidente - o la metà vuota - i veti incrociati che bloccano la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali. E, una volta tanto, non è provinciale sostenere che alla ribalta, tra gli altri, c'è anche un problema italiano. Paralizzato dalla imminente crisi di governo, il sesto tra i grandi Paesi industriali è in difficoltà a partecipare al compito, che il G-7 di Washington si è assunto, di evitare una recessione mondiale. Tra le politiche espansive considerate dal G-7 fa parte anche un allentamento dei tassi di interesse. Alle richieste americane di imitare la Federai Reserve che ha già cominciato con uno 0,25% in meno, gli europei hanno risposto — spiegano dopo il vertice Hans Tietmeyer, presidente della Bundesbank, e Jean-Claude Trichet, governatore della Banca di Francia — che l'annunciata convergenza dei tassi tra gli 11 Paesi euro al livello più basso, quello tedesco-francese, «rappresenta già uno 0,4-0,5% in meno nella media dell'area euro». Una bella fetta di questa media concerne l'Italia, che per ar- rivare al livello franco-tedesco deve ancora calare di circa 1,7 punti (da poco più del 5% al 3,3%). Dietro le porte del G-7, secondo indiscrezioni, il presidente della Banca centrale europea Win Duisenberg avrebbe accennato all'accelerazione della convergenza, con parole meno caute di quelle usate in pubblico a Bruxelles giorni fa. Ma il governatore Antonio Fazio, unico a decidere sul tasso di sconto italiano, ritiene che la crisi del governo Prodi dia ragione alla sua da molti criticata prudenza. Ieri mattina, parlando a nome dell'Italia all'Interim Committee del Fondo monetario internazionale, Fazio sostiene che ha agito con gradualità «per evitare che turbolenze interne ed internazionali influissero sul cambio della lira» deviandolo dalle parità definitive dell'euro. Abbia avuto ragione o torto il governatore a non abbassare il tasso di sconto prima, la crisi di governo e il rischio di elezioni anticipate costituiscono un buon argomento per non farlo adesso. Quanto a fornire un contributo anti-recessivo, ieri mattina Fazio ha preferito affermare che «l'economia italiana non sarà in grado di raggiungere un soddisfacente ritmo di crescita in assenza di decisivi miglioramenti nel contesto internazionale». La legge finanziaria '99 serve, perché impiega risorse nel tentativo di stimolare la crescita. L'impegno collettivo per scon¬ giurare una recessione e, per come è formulato, la vera novità dell'incontro di sabato tra i mi: nistri del Tesoro e i banchieri centrali di Usa, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada. Tanto è vero che ad alcune formule del comunicato finale Tietmeyer, più tradizionalista, si è opposto con energia; l'imminente cambio di governo nel suo Paese ha diminuito il peso delle sue obiezioni. Con la Germania che cambia, e i quattro membri europei del G-7 tutti governati dalla sinistra, le ricette economiche si modificano, con una svolta in cui il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi «si riconosce interamente». Spiega il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, quali sia¬ no stati i ragionamenti dentro il G-7: «la caduta delle Borse deprime i consumi nei Paesi dove l'investimento in azioni è diffuso, come gli Stati Uniti e in parte la Gran Bretagna; e aumenta il costo del nuovo capitale per le imprese». Sono questi i fattori da correggere (evidentemente con misure espansive di bilancio e monetarie, perché la crescita in Occidente mantenga il passo. In dettaglio per Germania, Francia e Italia il comunicato afferma che «è importante preservare condizioni favorevoli a una vigorosa domanda interna, attuare le riforme strutturali urgenti e ridurre la disoccupazione». Stefano Lepri Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Claude Trichet, Duisenberg, Hans Tietmeyer, Mario Draghi, Tietmeyer