Un carcere con le celle matrimoniali di Gian Antonio Orighi
Un carcere con le celle matrimoniali Test in Spagna Un carcere con le celle matrimoniali MADRID. Dopo le piscine unisex del '90 e i bracci misti diurni del '91, la «Direccion General de Istituciones Penitenciarias» vara da domani nel carcere di Aranjuez, a 30 chilometri da Madrid, un altro rivoluzionario esperimento: le celle matrimoniali. Potranno usufruirne le coppie di galeotti sposate o conviventi, con un figlio minore di 3 anni frutto della loro relazione, mai condannate per delitti contro la libertà sessuale. Nel Centro Penitenciario Madrid VI di Aranjuez, 82 mila metri quadrati per 2 mila detenuti, costato 80 miliardi di lire, sono stati costruiti due bracci speciali, con 36 «residenze famigliari» ognuno. Rispetto al grande sovraffollamento delle carceri spagnole (90 carceri per 43.033 detenuti, 39.051 uomini e 3982 donne) le «celle famigliari» offrono un trattamento di lusso: 24 metri quadrati con un letto matrimoniale, un soggiorno, una culla, due armadi e una stanza da bagno completa. I bambini avranno a disposizione un asilo nido, gli adulti piscina, campo da tennis, palestra, parrucchiere, biblioteca, sala computer e un'infermeria con 60 letti. «Con questo esperimento spiega Rafael Samalea, l'architetto della società statale Seip che ha progettato il carcere - vogliamo aiutare il radicamento e la convivenza famigliare ed evitare, come capita spesso, la dispersione delle famiglie composte da detenuti. Inoltre, vorremmo che i piccoli dei reclusi soffrano il meno possibile la dura situazione che devono vivere, di cui non hanno nessuna colpa». I due bracci di «residenze famigliari» sono isolati dal resto della prigione, per cui le 72 coppie non incontreranno mai gli altri detenuti. Una soluzione necessaria, perché i carcerati possono appartarsi con il partner solo dopo avere scontato un quarto della pena ed essere passati al secondo dei tre gradi previsti dal regolamento penitenziario. A dirigere il carcere di Aranjuez Madrid VI è stato chiamato Andrés Marquez, già noto perché dal '90 ha condotto con grande successo e senza problemi l'esperimento Alcal-Meca, una piscina in cui si bagnano e prendono il sole contemporaneamente uomini e donne, senza che mai si siano verificati incidenti legati al sesso. Anche a Picassent (in provincia di Valencia) l'esperimento del braccio misto diurno iniziato nel '91 va a gonfie vele. Qui 38 galeotti e 17 galeotte passano insieme, in un raggio speciale, praticamente tutta la giornata e vengono separati solo per la notte, dalle 21,30 alle 8 del mattino. Gian Antonio Orighi
Persone citate: Marquez, Meca, Rafael Samalea, Valencia
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