«Il campionato rischia di essere falsalo»

«Il campionato rischia di essere falsalo» Il presidente onorario della Juve contro il clima di tensione sul caso doping. E Tanzi: «Così non si può più giocare» «Il campionato rischia di essere falsalo» ROMA. Lo scandalo doping, che ogni giorno chiede o minaccia scalpi illustri, si abbatte anche sui campi di calcio. Allo stadio «Delle Alpi», i tifosi assaltano con un fitto lancio di oggetti la tribuna stampa. Gli ultra inveiscono contro i giornalisti rei di «aver creato il caso doping». Umberto Agnelli è preoccupato: «Guariniello deve fare in fretta perché se continua così il campionato rischia di essere falsato. Ho paura che la squadra possa subire contraccolpi». L'appello del presidente onorario della Juventus è chiaro: «Spero che si arrivi in fretta a una conclusione dell'inchiesta. Non solo la Juve, ma anche il Parma e altre formazioni sono state toccate da questo clima di tensione. Alla squadra ho detto di stare calma perché non ha nulla da rimproverarsi e la società è con lei». E se Lippi è infuriato, anche l'allenatore del Parma Alberto Malesani non nasconde i suoi timori. Allo stadio «Dall'Ara» di Bologna, dove gioca il Parma, il patron Calisto Tanzi alza la voce: «Basta criminalizzare il calcio. Il morale dei ragazzi è distrutto. Così non si può più giocare». E' bufera. Ma i più allarmati sono i tifosi: «Il calcio sta morendo». Umberto Agnelli conferma in tv le sue preoccupazioni: «Lo so che si cercano sostanze dannose alla salute dei calciatori. C'è una legge, è giusto farla rispettare. Ma si faccia in fretta». E se a Torino l'appello è rivolto al pm Guariniello, nel caso del Parma l'obiettivo è il pm bolognese Giovanni Spinosa. Calisto Tanzi attacca: «L'indagine è inutile, il problema non esiste. Ora a parlare saranno i miei avvocati». Ma sotto accusa finiscono anche i giornalisti. Ad attaccarli è lo stesso Zeman: «La maggior parte di quello che si scrive sul doping è falso e fuorviante». La difesa del mondo del calcio viene assunta anche dal procuratore antidoping del Coni, Ugo Longo: «Questa caccia alle streghe non la capisco. Le forzature che si scrivono offendono solo la dignità delle persone. Per esempio, io non ho mai parlato di indagare sulla Nazionale. Non ho aperto nessun fascicolo. Ho solo detto che lo staff medico azzurro non mi ha fornito dati precisi sull'uso degli integratori. Ai fini del doping non c'è connessione». Quindi mai nessuna prova di Epo o di altre sostanze dopanti, anche se, ammette l'avvocato, «c'è un uso spregiudicato di flebo. Sono necessarie nuove regole deontologiche». Sul tema integratori si discute anche in Inghilterra. A intervenire è Glenn Hoddle, il et della nazionale accusato dai tabloid d'oltremanica di aver permesso iniezioni ricostituenti: «Perché stupirsi tanto, quando é da vent'anni che anche tedeschi, francesi, brasiliani, italiani prendono integratori?». Domande senza risposta. Oggi le inchieste proseguono. Guariniello, che ieri ha anche segnalato un caso di doping che riguarderebbe un giocatore di bocce, in mattinata ascolterà Petrosino, il segretario generale della Federcalcio. E riprende il via anche l'indagine a Roma. Il procuratore Longo ha convocato per le 15 il presidente e il medico sociale del Lecce e il giocatore salentino Cristiano Pavone, risultato positivo per anabolizzanti. In futuro poi si è riservato di sentire i giocatori del Parma sui quali è stato riscontrato un tasso di ematocrito superiore alla norma e Bargossi, il consulente medico degli emiliani. «Farò anche chiarezza su Udinese-Roma e Fiorentina-Sampdoria del '97 - ha dichiarato - ma se non riscontrerò nulla di sospetto avrò il coraggio di chiudere definitivamente la vicenda doping». Intanto ieri è stata una giornata di chiarimenti. Quelli sull'antidoping: «Ora le norme Ciò vengono rispettate - afferma Giampiero Cutolo della Federazione medico sportiva. - I controlli, anche sul Ph, vengono effettuati alla presenza di un ispettore della Feder- calcio e di un accompagnatore del giocatore». Quelli di Vittorio Chiusano: «Il dottor Agricola ha consegnato a Guariniello un chiarimento sulla propria figura di medico sportivo, regolamentata da certe leggi e su ciò che la normativa impone in queste funzioni». E soprattutto quello del presidente dell'Inter Massimo Moratti, candidato a ricoprire il ruolo del dimissionario Mario Pescante: «Non ho parlato con nessuno ma penso che sia logisticamente difficile». Categorico invece il consigliere Marco Tronchetti Provera: «Escludo che Moratti accetti la proposta della presidenza del Coni. Lui resta con noi». Intanto all'Olimpico girava la voce che a ricoprire la carica vacante sarà Primo Nebiolo. Sullo sfondo c'è l'altra faccia dello scandalo doping, quella di Alessandro Calori, il giocatore dell'Udinese ingiustamente accusato, che a Tmc, quando gli chiedono di raccontare che cosa provò nel momento in cui tutti fecero per sbaglio il suo nome, scoppia a piangere mentre risponde: «Dopo due ore sapevo già che si trattava di uno sbaglio, ma, umanamente...». Giovanni Lamberti Umberto Agnelli: Guariniello faccia in fretta l'inchiesta Calori (Udinese) scoppia in lacrime davanti alla telecamera «Mi hanno chiamato in causa per sbaglio ma umanamente è stato terribile» Umberto Agnelli, e lo striscione nella curva Nord al Delle Alpi

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