Cobas latte, 500 rischiano il processo

Cobas latte, 500 rischiano il processo Il leader Bettinelli sull'inchiesta del pm Pomarici: «Non abbiamo colpe, furono le forze di polizia a creare l'ingorgo» Cobas latte, 500 rischiano il processo Chiesto il rinvio a giudizio per i blocchi di Urtate MELANO. Richiesta di rinvio a giudizio per circa 500 allevatori accusati di aver bloccato la strada tra Milano e l'aeroporto di Linate durante la protesta per le quote latte del gennaio '97. Sono queste le conclusioni alle quali è giunta la Procura della Repubblica di Milano che ha già preparato le richieste che saranno presentate al Gip nei prossimi giorni. Sarà anche chiesta l'archiviazione per altri 500 allevatori. Si è conclusa così l'inchiesta condotta dai pm Ferdinando Pomarici, procuratore aggiunto, e dai sostituti Massimo Meroni e Stefano Dambruoso. Tra le richieste di rinvio a giudizio figurano quelle per alcuni dei leader delia protesta, fra cui Aldo Bettinelli e il portavoce dei Cobas degli allevatori, Giovanni Robusti che hanno subito replicato. Dice Bettinelli: «Affronteremo con tranquillità questa richiesta di rinvio a giudizio. I magistrati facciano il loro mestiere. Noi non avevamo intenzione di bloccare Linate, furono le forze dell'ordine a imbottigliarci. Ci bloccarono davanti e dietro, dove potevamo andare? Dovevamo solo stare lì». Bettinelli è ancora convinto che la protesta proprio ci voleva: «ora i numeri cominciano a venire fuori, altro che eccedenze. E' al Sud dove sono state fatte le maggiori irregolarità. Per carità, non ce l'ho con i meridionali, ce l'ho con la loro mentalità. Qualcuno gli diceva di fare in un modo e loro facevano». E annuncia: «ora il nostro interlocutore non è più lo Stato italiano. E' la Cee. E per questo a metà novembre andremo a Bruxelles con i nostri trattori». Preannuncia invece Robusti: «Tutti gli allevatori che in quei giorni erano presenti a Linate chiederanno di essere processati; anche quelli per i quali i magistrati hanno chiesto l'archiviazione. Se non lo faranno, li inviterò io a farlo. Questa richiesta di rinvio a giudizio è benzina sul fuoco, ma non ci sarà alcuna protesta nostra sulla decisione dei magistrati, anche se non posso non sottolinere alcune casualità. Lo scorso anno le informazioni di garanzia arrivarono quando ci fu una relazione dello Stato a noi favorevole. Ora la richiesta di rinvio a giudizio giunge quando il governo si è accorto, dandoci ragione, che la produzione di latte in realtà era inferiore di tre mUioni e mezzo di quintali, rispetto a quello che risultava. Abbiamo pagato le multe per un'eccedenza che non c'è stata». «Non penso - aggiunge Robusti - che i magistrati abbiamo atteso questo momento per fare le richieste, ma mi limito a registrare le coincidenze. Resto convinto che la manifestazione del gennaio 1997 fu giusta, poi valutino i giudici». La protesta cominciò il 16 gennaio 1997 quando un migliaio di trattori e mezzi agricoli «assediarono» Milano per partecipare alla manifestazione contro i limiti di produzione del latte imposti dall'Anna. Gli allevatori riuscirono ad imporre il loro blocco dopo aver rotto l'«argine» delle forze dell'ordine (vi furono alcuni tafferugli). Con quel blocco, i manifestanti costrinsero molti passeggeri che dovevano recarsi all'aeroporto (o che provenivano da esso) a spostarsi a piedi. Ci fu anche una riduzione, stimata del 30%, dei voli sullo scalo milanese. Da qui l'accusa originaria di interruzione di pubblico servizio. Il blocco fu tolto il 20 gennaio quando gli allevatori furono invitati a Roma dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi. [Ansa] Proposta l'archiviazione per altri cinquecento Ma Robusti: «Chiederemo che tutti vengano sentiti dal giudice» Un momento della protesta per le quote latte del gennaio '97 vicino a Linate quando gli allevatori vennero accusati di avere bloccato la strada d'accesso tra Milano e l'aeroporto

Luoghi citati: Bruxelles, Milano, Roma