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TESTE FREDDE E CUORI CALDI D'EUROPA LA SVOLTA DISCHROEDER TESTE FREDDE E CUORI CALDI D'EUROPA LA vittoria socialdemocratica in Germania completa un modello di politica europea che si potrebbe definire delle «teste fredde e dei cuori caldi». Il modello replica, a livello europeo, quello già ben visibile all'interno della Germania degli anni passati ed è composto da due elementi: al centro della politica c'è la «testa fredda» cioè le istanze di rigore e disciplina, alla periferia invece ci sono i «cuori caldi» a cui sono delegate le istanze solidaristiche. Negli ultimi anni in Germania è avvenuto che il governo federale (il centro) fosse retto da partiti conservatori che tutelavano il rigore dei conti pubblici, la stabilità dell'economia e (indirettamente) la disciplina della moneta. A livello invece dei Laender (periferia) facevano capo le istanze solidaristiche espresse da governi socialdemocratici. Questo modello ha un suo funzionamento virtuoso: a livello locale giunge l'aiuto solidale dell'amministrazione pubblica, ma la certezza che tale solidarietà non sia spreco e non venga effettuata al costo di altri è garantita dal rigore centrale. 11 risultato è che il sistema è sia rigoroso sia solidale, è generoso ma non oltre i propri mezzi. Lo stesso modello si è trasferito a livello europeo dove il centro è rappresentato non da un governo conservatore, bensì dall'insieme di regole rigorose che hanno presieduto alla politica economica di Maastricht. Man mano che il centro diventava politicamente più importante per i cittadini, man mano cioè che ci si avvicinava al rispetto dei criteri di Maastricht, la guida dei governi nazionali è passata, un Paese dopo l'altro, ai partiti socialdemocratici. La regola ha funzionato così bene da decretare la fine politica del cancelliere Kohl, l'uomo simbolo dell'Europa di Maastricht. La presenza ora di partiti socialisti alla guida dei Paesi dell'Euro, rompe il «modello» degli anni passati e ne introduce uno nuovo. La tradizione di governo della sinistra si esprime nella volontà dei premier sociaCarlo Bastasin CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA