Quei ragazzi dalla lacrima sul viso

Quei ragazzi dalla lacrima sul viso Festival del Film Musicale a Sanremo: dai baci di Al Bano e Romina alle storie di periferia firmate 883 Quei ragazzi dalla lacrima sul viso // «Pop 'Occhio» aspettando «Laura» di Nek SANREMO. Musicarelli di ieri, musicarelli di oggi. E, dietro l'angolo, i musicarelli di domani. Tutti assieme appassionatamente a Sanremo, hanno dato vita alla seconda edizione del Festival del film musicale, la rassegna che ha vissuto il suo momento magico con la presentazione, nella versione integrale, del dissequestrato «Pap'Occhio» di Renzo Arbore. Sanremo ha celebrato il remake degli spaghetti-musical con i film degli Anni 60, ma ha anche applaudito il ritorno di questo abbraccio fra canzoni e grande schermo con la presentazione dell'ultima generazione di film musicali: «Jolly blu» di Max Pezzali degli «883» e «Radiofreccia», l'esordio in regia di Luciano Ligabue. In attesa di salutare «Sud Side Story» di Roberta Torre e la prossima avventura cinematografica di Nek con il seguito di «Laura non c'è». Al Festival del film musicale, che ha chiuso i battenti sabato sera con un talk show sulla «Rivoluzione del musicarello», è stata presentata mia retrospettiva con tredici fra le pellicole più significative di un fenomeno nato quasi per gioco, elevato alla dignità di «evento», dimenticato per trent'anni e poi riproposto con suoni, ritmi, linguaggi diversi, ma sempre legati da uno stesso cliché. Una retrospettiva che ha ritagliato nel panorama immenso di pellicole degli Anni 60 un curioso percorso a tema, legato alla generazione degli «arrabbiati». E così a Sanremo si sono visti i primi incontri di Al Bano e Romina sul set di «Nel sole»; l'immortale prima esecuzione da parte dell'«Equipe 84» di «29 settembre» di Lucio Battisti, nel film «I ragazzi di Bandiera Gialla», o il trascinante duetto tra Teddy Reno e Mina ne «I teddy boys della canzone». 0 ancora uno dei film «cult» di quel periodo figlio del Sessantotto: «Il professor Matura e i suoi hippies». E alcune pellicole dei recordmen dei musicarelli: Gianni Morandi, Little Tony e l'insospettabile Patty Pravo. Rita Pavone, Teddy Reno, Mal, Joe Sentieri, al Teatro del Casinò di Sanremo, hanno rivissuto momenti indimenticabili degli anni ruggenti del film musicale all'italiana raccontando aneddoti e curiosità di quel periodo del cinema e della canzone che si ritroveranno domenica 11 ottobre nello special sul Festival che Raiuno manderà in onda intorno alle 23. Ed ecco il debutto di Adriano Celentano, corista nel film «I ragazzi del Juke-box» e la nascita, quasi per scherzo, de «Il tuo bacio è come un rock» con il Molleggiato che fischiettava un motivo mentre il regista Lucio Fulci scriveva le parole insieme a Vivarelli. Un periodo d'oro per il musical-spaghetti con divi di altri Paesi pronti a lanciarsi a capofitto in quel genere di spettacolo caratterizzato da incassi molte volte superiori ai kolossal di Hollywood. Fra questi Paul Bradley, in arte Mal, che furoreggiava assieme ai Primitives tra «Pensiero d'amore» e «Lacrime d'amore». Brandelli di storia che a Sanremo si sono confrontati con il nuovo modo di fare musica e cinema, insieme. Ieri si costruiva un film intorno al successo di una canzone; oggi si costruiscono pellicole puntando sulla qualità dei personaggi. E' il caso di «Jolly blu», il film prodotto da Claudio Cecchetto e presentato in anteprima nazionale a Sanremo, che uscirà nelle sale in novembre distribuito dalla Medusa. Max Pezzali, nella pellicola, ha raccontato se stesso, il suo paese e la storia di un gruppo di amici che si batte per tenere aperto il ritrovo preferito, appunto il Jolly blu. La colonna sonora è formata da una cornice di 15 canzoni degli 883. «Non è stato faticoso perché dovevo solo raccontare me stesso e trovare i momenti giusti per sfoderare il nostro repertorio musicale. E' un po' la storia della mia vita». La vicenda del bar è reale: a Pieve di Cento città natale di Max Pezzali - lo vogliono cedere per trasformarlo in una pellicceria. Per solidarietà nel cast di «Jolly blu» figurano Natalia Estrada, la Salerno, Jovanotti. Un successo annunciato? «Prima dell'esordio ufficiale faremo altri test» dice Cecchetto. Che aggiunge incrociando le dita: «Dobbiamo capire come lanciare il film, poi a novembre usciremo nelle sale. Se sarà un fallimento vorrà dire che, in una volta sola, avremo fatto due film, il primo e l'ultimo». Gian Piero Moretti HISSA' se «Radiofreccia» di Ligab ilà Cinquant'anni di opere poResurrezion Vecchie e nuove immagini miste a canzoni a Sanremo. Nelle foto da sinistra: Al Bano e Romina protagonisti di «Nel sole»; poi Guccini in «Radio Freccia» presentato alla Mostra di Venezia con la regia di Ligabue; infine la Pavone attrice in «Rita la zanzara»