Carràmba '98, che la fortuna giri

Carràmba '98, che la fortuna giri e' partita la sfida del sabato sera, Raiuno e i soldi della Befana contro il nuovo varietà di Canale 5 Carràmba '98, che la fortuna giri La soubrette: speriamo che quest'anno vada tutto bene ROMA. In lungo e di bianco perché è vent'anni che, scaramanticamente, comincia ogni nuovo programma in bianco, studio crema con tante stelline luminose a grappoli, otto telecamere tra grandi e piccole, un centinaio di persone dai tecnici dell'azienda ai ragazzi della fortuna che le girano intorno, 800 milioni a puntata serale più 5 milioni di premi pomeridiani il costo per la Rai, Raffaella Carrà ha dato inizio alla rituale corsa ai miliardi della Befana inscatolata, stavolta, all'interno del programma del sabato sera di Raiuno detto «Carràmba che fortuna!», in omaggio a lei che ormai li firma fin dal titolo, ma anche in omaggio ai biglietti della Lotteria, mai come oggi, veri protagonisti di queste quattordici puntate serali, più un appuntamento quotidiano all'ora di pranzo. Anzi, per dar più peso all'evento, il lancio dei primi due numeri con i quali, chi ha comprato il fatidico biglietto, potrebbe partecipare al gioco cominciando subito a vincere qualche milione, è stato fatto addirittura all'interno del Tgl tra le notizie sul bazooka di camorra a Napoli e la spaccatura tra Bertinotti e Cossutta in quel di Roma. Perfino Celli, il direttore generale della Rai, è stato coinvolto in un giochino con una falsa telefonata: ma sarà normale? SLOGAN. «Speriamo che le palle girino tutte bene», frase con cui la Carrà a poche ore dall'inizio della trasmissione ha sintetizzato il suo stato d'animo, potrebbe diventare infatti lo slogan di questa edizione. PROGRAMMA. Esaurite tutte le gare possibili, canzoni, film, coppie, scenette, personaggi, quella che fu prima «Canzonissima» e poi «Fantastico» è stato interamente costruita intorno al gioco legato ai biglietti della lotteria. Palline, pallone, palle, telefoni, numeri, abbinamenti, estrazioni, fortuna. La trasmissione, naturalmente, ha anche quelli che vengono a raccontare la volta in cui hanno acchiappato la fortuna per la coda o la volta in cui gli è sfuggita per un pelo, che ha le sue sorprese e i suoi ospiti, i suoi balletti e le sue canzoni, ma e soprattutto un modo per incatenare al video gli italiani e farli giocare via telefono, nella speranza di vincere se non il miliardo, almeno una manciata di milioni. Un centralino a 123 linee, la grande incognita di questa edizione, filtra e blocca le telefonate. Il resto è ordinaria amministrazione. Anche il forte allungamento dei tempi di questo debutto: 40 minuti di ritardo per la complessità del meccanismo. Il miliardo finale va a Rosamaria, 25 anni, una disoccupata della provincia di Caserta. OSPITI. Per inaugurare il programma la Carrà ha voluto due cantanti e due registi, come dire: «Cinema e musica per me pari sono». Iglesias, che, come s'usa, sarà oggi pomeriggio anche a «Domenica in»: «Perché è un mio caro vecchio amico», e Ricky Martin: «Perché quest'estate con lui abbiamo ballato tutti». Più Carlo Verdone, arrivato per presentare il suo «Gallo cedrone» in uscita fra due sabati, e il duo Alberto SordiValeria Marini, per ricordare il loro «Incontri proibiti» appena arrivato nelle sale. Ma la vera «carrambata» è stata l'arrivo all'Auditorium del pensionato Matteo Di Pisa, lo sfortunato pensionato palermitano che aveva perso un miliardo con il «Gratta e vinci» perché la banca dove aveva depositato il biglietto era stata rapinata: a lui il direttore dei Monopoli Cutrupi ha riconsegnato il premio sottrattogli dalla «sfiga». DIETRO LE QUINTE. Non ci sono quinte all'Auditorium, non ci sono prove, non c'è niente da vedere. Solo casse e casse di bottiglie d'acqua scaricate per sedare la sete della troupe, Iglesias e Martin che cantano per esser sicuri che i microfoni funzionino, il direttore generale Celli con la solita barba e l'inusuale maglione, giunto per rassicurare la diva che «il cuore dell'azienda stasera è là», il direttore di Raiuno Sacca, certo della vittoria su Bonolis e pronto a sor¬ birsi l'intera trasmissione nascosto in regia, e lei, la Carrà, pallida e magra, jeans color tela e felpa rossa che confessa di essere terrorizzata dal meccanismo diabolico del gioco di palle e palline. «Nessuno ce l'ha ordinato. Japino ed io abbiamo accettato di fare 'sta benedetta trasmissione e ora ce la becchiamo tutta. Ma finché non avrò finito tutte e quattordici le puntate, avrò sempre paura di fare qualche sbaglio». D'altra parte è la pena del contrappasso: con lei s'incepparono le palline due anni fa, all'estrazione finale, mettendo in crisi la vendita dei biglietti, a lei tocca farla ripartire alla grande, alla faccia del Super Enalotto. AUGURI. Molti. Il più divertente? Quello del regista Juan Louis che le ha scritto: «Tutte le parabole di Spagna sono girate verso di te». Per sconfiggere la iella Raffaella Carrà ha fatto finta che la giornata di ieri fosse quella di un sabato qualunque: preparazione del ragù al mattino, per la rituale cena, la sera, con le tagliatelle. Simonetta Robiony Il miliardo estratto in diretta è andato a una giovane disoccupata A sorpresa anche il direttore generale della Rai Celli partecipa a un gioco per telefono etti, a granlotto. rtente? is che bole di di te». ffaella iornasabato l ragù na, la iony tti er vene casse opo un trovato na lamrgentao potuvincite ione fi partita . I nuocoledì o lidi. A sil direpartecPaoloè un div La Carrà con Ricky Martin in «Carràmba che fortuna!» Paolo Bonolis dice: «Darwin è un varietà imprevedibile e divertente, piacerà molto anche ai bambini»

Luoghi citati: Caserta, Iglesias, Napoli, Roma, Spagna