«I miei pm saranno assolti»

«I miei pm saranno assolti» L'offensiva di Flick contro il pool Per Dario Fo è «paradossale» «I miei pm saranno assolti» Borrelli: l'accusa suscita amarezza MILANO. Secondo il premio Nobel, Dario Fo, «è paradossale» l'offensiva contro i pm milanesi decisa dal Guardasigilli Flick. Prova invece una «sensazione di sconcerto» il procuratore Saverio Borrelli. Ma la reazione meno scontata è quella di Silvio Berlusconi che si è mostrato perplesso circa i provvedimenti di Flick. «Confesso - ha detto ieri - di non aver compreso le ragioni del cambiamento di comportamenti di Flick». Uno stupore inspiegabile visto che il provvedimento più duro è stato preso contro Piercamillo Davigo, accusato di aver leso il prestigio «interno e internazionale» della magistratura e dello Stato esprimendo in un'intervista opinioni e commenti proprio sul Cavaliere. «Io sto ha guardare - ha detto il leader del Polo - il ministro Flick è stato un ministro inesistente. Non ha reagito a quella che è la vera anomalia nella democrazia italiana e cioè un gruppo minoritario di magistrati politicizzati che hanno usato la giustizia per far fuori gli avversari politici della sinistra». Spezza ancora una volta una lancia a favore dei suoi sostituti il procuratore Saverio Borrelli: «Sono convinto che usciranno a testa alta da questi provvedimenti», ha detto riferendosi ai ricorsi presentati dal ministro anche contro Francesco Greco e Paolo Ielo. «Suscita amarezza - ha proseguito Borrelli - vedere un'azione disciplinare contro magistrati di altissimo valore, accusati di aver leso il prestigio internazionale dell'Italia». E ha aggiunto: «Proprio questi magistrati sono portati ad esempio in altri Paesi, come esponenti di un rinnovamento culturale della magistratura e di un rinnovamento etico della società italiana. E' qui che si avverte forse l'incongruità di un'azione disciplinare proprio contro questi magistrati». Di fronte a queste azioni disciplinari, ha concluso il procuratore, la sensazione «è di sconcerto» anche perché talvolta «ai colleghi vengono imputate delle frasi che non corrispondono alle parole da loro effettivamente dette, ma che sono state riportate con distorsioni da alcuni organi di stampa». Preferirebbe invece che «l'ambiente venisse raffreddato» il procuratore generale Umberto Loi: «Dovremmo capire tutti che ci sono molti processi in corso e che i pm devono poter lavorare nella massima serenità. Deve essere il processo a stabilire la legittimità di un'azione giudiziaria e non un'azione esterna». Ma per le Camere Penali, l'associazione che raduna avvocati penalisti, ci vuole «una ferma condanna per tutti quegli episodi pacificamente accaduti in questi anni con continue violazioni del segreto delle indagini e continue esternazioni di magistrati e politici su processi pendenti». Così il presidente delle Camere, avvocato Giuseppe Frigo, si augura che «gli organi competenti, senza farsi influenzare dai clamori della stampa, esaminino con serenità la vicenda del dottor Davigo e pervengano a una giusta decisione», [p. e]

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