Uomini soli nell'etere di Gabriele Romagnoli

Uomini soli nell'etere Da Lupo Solitario a Howard Stern, i miti senza volto Uomini soli nell'etere Cj E' un uomo solo al comando della notte. La sua voce è roca, le sue parole taglienti, la sua musica un interludio, aspettando che torni a dirci della sua rabbia senza bersaglio e della disperazione senza motivo. Da Lupo Solitario a Howard Stern, la Voce nel Buio è un mito che non perde mai la frequenza. E' l'icona fuori dal tempo su cui l'ascoltatore proietta l'immagine della propria anima vagante nell'oscurità. L'Uomo al comando della notte è per definizione un Solitario, perché così è chi lo ascolta: prigioniero di una stanza o di un'automobile, comunque con la spina staccata dal resto del mondo e inabilitato a ricevere messaggi da chiunque non sia altrettanto alla deriva. E' un Arrabbiato, perché accende le proprie sofferenze mentre gli altri le spengono nel sonno delle loro vite accet- tate, se non accettabili, accucciate nella quiete di camere da letto in un condominio di Manhattan o una casa di legno nell'Oregon. E' un Disperato perché niente e nessuno potranno mai liberarlo, né una musica che serve solo a riempire il vuoto, né una telefonata, che tanto non è mai dalla persona giusta, perché quella persona non esiste. L'Uomo al comando nella notte è un trucco. Di solito, al caldo di uno studio nella stazione radio, c'è qualcuno che indossa i panni di quello che generazioni di solitari, arrabbiati e disperati si aspettano dalla radio mentre attraversano la meno metaforica delle loro notti. E dà loro quello che potrebbero trovare parlandosi allo specchio, o con qualcuno che esista e sia disperso sulla vicina frequenza. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Howard Stern, Lupo Solitario

Luoghi citati: Manhattan, Oregon