Giribaldi rilancia su Snia «Non sarà un'avventura»

Giribaldi rilancia su Snia «Non sarà un'avventura» Ora è all' 11,1%, ma ci sono altri partner in arrivo Giribaldi rilancia su Snia «Non sarà un'avventura» MILANO. Luigi Giribaldi rilancia. Proprio ieri, pochi giorni dopo il parziale disimpegno di Casare Romiti dalla Snia, il finanziere di Montecarlo ha fatto sapere di avere accresciuto la quota nel gruppo all'I 1,1%, un punto percentuale in più rispetto alla precedente comunicazioni in Consob. La ritirata della Gemina e i rovesci dei mercati finanziari non hanno cambiato la strategia del finanziare. E' questa la risposta, concreta, a chi pensava che la mossa a sorpresa di Romiti avesse modificato i piani di Giribaldi. Gli acquisti della cordata continuano e, a questo punto, basta un semplice calcolo per prendere atto che Giribaldi avrebbe ormai aumentato il suo impegno finanziario oltre la quota dei 150 miliardi di lire. Il condizionale, però, è d'obbligo, perché lo stesso Giribaldi fa sapere che il suo impegno diretto nell'operazione è assai più modesto; sotto l'ombrello della Banque du Gotthard, succursale di Montecarlo, l'ex proprietario della Traco ha ormai radunato una cordata di amici e di investitori pronti a sostenere l'impegno finanziario del finanziere, forte delle plusvalenze incassate nell'operazione Cir e deciso a ripetere il «colpo» in Snia. In questi giorni, del resto, regna un'insolita animazione attorno all'ufficio del finanziere piemontese a Montecarlo; l'impressione è che Luigi Giribaldi abbia intenzione di rafforzare la squadra prima delle prossime battaglie campali. Il problema non è tanto di radunare altri capitali quanto di mettere assieme interessi diversi ma tali da confortare quello che Giribaldi ha ripetuto in più occasioni: l'investimento della compagine della Banque de Gothard in Snia è «strategico». Ma cosa intende Giribaldi per «strategico»? C'è chi scommette suH'arrivo di un compratore chimico straniero, chi punta sulla strategia dello «spezzatino», ovvero la vendita della società a pezzi, per massimizzare l'utile degli azionisti. Presto il finanziere dovrà mettere le carte in tavola per convincere gli altri azionisti, fondi di investimento (che controllano il 10% circa del capitale) e altri investitori istituzionali (un altro 30% secondo le indiscrezioni) a seguirlo nelle sue idee. Per ora i fondi, che nei giorni scorsi si sono incontrati in Snia Bpd con l'amministratore delegato Umberto Rosa (affiancato, pare, da un dirigente di Mediobanca) hanno ribadito l'adesione alle strategie dell'attuale management ma, come è ovvio, si sono detti disponibili a sentire i piani di Giribaldi. Per ora, però, lui compra, incurante delle tempeste della grande finanza. [u. b.l Luigi Giribaldi all'assalto della Snia

Luoghi citati: Milano, Montecarlo