Ribaltone al laboratorio dello scandalo

Ribaltone al laboratorio dello scandalo Tentativo per evitare il commissariamento del Coni. L'Uefa attacca: la Federcalcio dovrà spiegare molte cose Ribaltone al laboratorio dello scandalo Sostituiti i responsabili ROMA. Dalla Svizzera Gerhard Aigner, il segretario generale dell'Uefa, interviene pesantemente sullo scandalo doping: «Sono dispiaciuto, ma non sorpreso. A line inchieste chiederò alla Federcalcio italiana un accurato dossier. Comunque, il 6 e il 7 ottobre ne parleremo a Lisbona in occasione del Comitato esecutivo Uefa. Però mi domando: tocca allo sport punire il doping o non piuttosto alle autorità civili e politiche?». Ma lo sport italiano ci prova, non vuole essere commissariato. Tabula rasa al laboratorio antidoping del Coni. Dopo il licenziamento del segretario dei medici sportivi, Emilio Gasbarrone, rimossi invece dall'incarico il professor Rosario Nicoletti (responsabile scientifico), e i dottori Felice Rosati e Maria Vittoria Barbando. Il commissario straordinario Mauro Checcoli (ascoltato ieri mattina dal pretore di Torino, Raffaele Guariniello) ha costituito un nuovo comi- tato federale antidoping con i docenti universitari Paolo Albarello, Marcello Chiarotti e Franco Lodi. «Ho voluto il cambio di consegne spiega Checcoli - in quanto c'è incompatibilità ambientale tra la vecchia e la nuova dirigenza. E' stato un atto di opportunità, anche se non ci sono sentenze o colpe specifiche al loro riguardo. Lo stesso Nicoletti mi ha seguito con molto spirito collaborativo. Occorre al più presto ripristinare tutti gli ingranaggi della "filiera" antidoping, cioè dell'intero processo di attuazione e di lettura delle analisi. In passato, pressappochismo, casualità e indifferenza hanno portato a una situazione che andava cambiata, anche se non si riscontreranno colpe specifiche. Gli esami saranno fatti ancora a Roma e il laboratorio dovrà funzionare al meglio». I tre docenti assicurano la loro collaborazione a titolo gratuito in attesa del nuovo direttore del labo¬ ratorio (lunedì la nomina). «11 comitato federale - conclude Checcoli sarà a disposizione del comitato scientifico di garanzia e antidoping sulle procedure per consentire il miglior risultato dei controlli di laboratorio». Sul caso Parma, questo il parere di Checcoli: «Statisticamente nessuna squadra ha mai avuto un numero così alto di giocatori indiziati per doping. Quindi il caso mi sembra, almeno al momento, inverosimile». Dalla Svizzera fa capolino Matarrese, ex presidente della Federcalcio: «Non voglio entrare in certi giochi. Presto si dovrà riconsiderare la situazione, ma la corsa alle poltrone non fa certo bene. Nello sport ci sono gli uomini giusti, certo dovranno avere l'aiuto del governo, di Veltroni che è molto vicino allo sport». Ma ogni giorno scoppia un nuovo caso, ora sono sei le inchieste della magistratura. Secondo i magistrati di Bologna, Ferrara, Venezia, Roma, Trento e Tori¬ no le farmacie nello sport ci sono davvero e a Roma il consigliere Foschi (ds) ha presentato un ordine del giorno per esprimere solidarietà a Zeman. Mentre si avvicina la relazione della Commissione Grosso, i politici aprono altri due fronti. L'onorevole verde Stefano Semenzato chiede al ministro della Difesa, Beniamino Andreatta, un'indagine approfondita sull'eventuale coinvolgimento di gruppi militari sportivi nello scandalo doping. Un altro verde, l'onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, annuncia una proposta di legge per l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare «al fine di redigere un serio progetto di riforma dello sport. Non si vuole interferire - sostiene il parlamentare - con la Commissione Grosso, ma è doveroso dare una risposta chiara ai milioni di cittadini che praticano e seguono lo sport, visto quanto è successo ai Mondiali e alle Universiadi». [p. ser.] Lo scandalo nel doping ha portato a un ribaltone nel laboratorio di analisi del Coni