Lafontaine sferra Bundesbank

Lafontaine sferra Bundesbank Il numero due dell'Spd: non è un'istituzione sacra, deve abbassare i tassi Lafontaine sferra Bundesbank E Cohn-Bendit diventa guru del neogovemo BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Daniel Cohn-Bendit, lo storico leader del maggio francese, diventerà consigliere del ministro degli Esteri di Schroeder, il verde Joschka Fischer, a sua volta ex «ribelle antimperialista». Lo ha confermato lo stesso CohnBendit in una intervista al quotidiano francese «Le Figaro»: il suo incarico potrebbe essere quello di «sherpa» in affari internazionali e di consigliere per le relazioni franco-tedesche. Fischer e Cohn-Bendit sono amici di vecchia data: quando il futuro ministro degli Esteri si manteneva guidando un taxi a Francoforte, vivevano insieme in una comune. Anche se la nomina di Fischer è certa, l'avvio delle consultazioni per la formazione del governo, ieri, non ha affrontato la ripartizione delle cariche, ma è stata dedicata a smorzare la tensione sui possibili punti di contrasto fra i due partiti. La lotta alla disoccupazione - è stato sottolineato sarà il primo punto del programma comune di governo che Spd e Verdi presenteranno entro due settimane: le prime decisioni della coalizione rosso-verde, ha annunciato il leader dell'Spd Oskar Lafontaine al termine della prima tornata di colloqui, sarannno «misure per garantire lavoro a centomila giovani». Da Lafontaine, che quasi certamente sarà responsabile delle Finanze, è venuta una interessante indicazione sull'orientamento del futuro governo in campo monetario: «La Bundesbank non è una sacra istituzione che gode del dogma dell'infallibilità. La Bundesbank non è intoccabile. A prendere le decisioni sono ex sottosegretari che nei passati governi hanno preso anche decisioni sbagliate», ha detto Lafontaine. «E' dunque possibile che queste persone abbiano preso di nuovo decisioni non propriamente inattaccabili», ha insistito il leader socialdemocratico esortando la Banca di emissione ad abbassare i tassi di interesse per stimolare la ripresa dell'econo¬ mia e del mercato del lavoro. «La nostra richiesta non è un'aggressione all'autonomia della Bundesbank», ha avvertito il probabile successore di Theo Waigel, facendo tuttavia prevedere un marcato cambiamento di linea nei confronti delle istituzioni monetarie centrali, rispetto al governo Kohl. Nella prima giornata di consultazioni, Spd e Verdi hanno mostrato disponibilità al compromesso su punti delicati come l'abbandono del nucleare e l'introduzione di una tassa eco¬ logica, con conseguente aumento della benzina; e hanno concordato sulla necessità di riduzioni fiscali alle fasce mediobasse. I punti controversi restano numerosi, ma i due partiti hanno fissato un calendario sollecito: le consultazioni dovran¬ no essere ultimate entro il 17 ottobre; il programma dovrà essere presentato al congresso del Verdi in programma il 23 e a quello socialdemocratico il giorno successivo. Schroeder sarà eletto Cancelliere dal Bundestag il 27: troppo tardi comunque per partecipare al vertice europeo. Toccherebbe a Kohl, ma il Cancelliere sconfitto ha fatto sapere che si farà rappresentare dal suo ministro degli Esteri Kinkel. [e. n.j L'ex leader del Maggio francese ora eurodeputato, diventerà agli Esteri il consigliere di Fischer Kohl, ma il Cancelliere sconfitto ha fatto sapere che si farà rappresentare dal suo ministro degli Esteri Kinkel. [e. n.j azione ieue di le due prossi essere

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