Così Linda Tripp ha inventato il Sexgate

Così Linda Tripp ha inventato il Sexgate Nei nastri registrati delle telefonate gli stratagemmi con cui la confidente incastrò la stagista Così Linda Tripp ha inventato il Sexgate «Allora Monica, hai avuto rapporti sessuali con il Presidente?» WASHINGTON. Il ruolo di Linda Tripp come «anima nera» del Sexgate, come vera artefice dello scandalo, emerge ieri con evidenza dai documenti appena pubblicati dal Congresso. I nastri delle conversazioni tra Linda Tripp e Monica Lewinsky (registrati di nascosto e consegnati al procuratore Kenneth Starr) mostrano che la donna fece di tutto per incastrare l'amica e Clinton, facendo ammettere alla stagista reati e illegalità. «Hai messo in chiaro che non avresti firmato l'affidavit finché non avessi ottenuto qualcosa (da Clinton)?», chiede Linda all'amica, istruendola nell'arte del ricatto. «Sì, sì ho detto che non firmerò prima di ottenere il lavoro». La Tripp pensava di usare poi il legame tra la falsa testimonianza di Monica e il lavoro trovato da Clinton per far in¬ criminare il presidente. Nei nastri Linda tenta anche di far ammettere a Monica quello che tante volte la ragazza le aveva confidato: la relazione sessuale con Clinton. «Quante volte hai fatto l'amore col "viscidone" (Clinton)?». «Non ho avuto rapporti sessuali veri e propri», risponde Monica. «Perchè lui era in piedi, pensi che non conti?», insiste l'amica. «Abbiamo folleggiato un po', niente di più». «Ma se raggiungi l'orgasmo, come fai a dire che non è sesso?». «Non lo è stato». «Ma tu cosa intendi per sesso». «Fare sesso vuol dire penetrazione», risponde Monica. La conversazione è indicativa. Monica non si fidava più (siamo al gennaio scorso) della amica e non era disposta ad ammettere con lei cose compromettenti. Indossando il registratore sotto gli abiti, la Tripp tenta anche di far dire a Monica frasi da incriminazione sul tentativo di Vernon Jordan (amico del presidente) di trovarle un lavoro. «Stai attenta perchè Vernon Jordan non cerca di fare i tuoi interessi ammonisce la diabolica Tripp Sai perfettamente che lui desidera solo tutelare gli interessi del suo amicone (Clinton)». Ma la stagista non cade nella trappola. Durante la conversazione la Tripp porta anche abilmente il discorso sull'abito macchiato di sperma presidenziale che Monica aveva trovato a suo tempo nel suo armadio. «Ti sei liberata dell'abito?», chiede Linda. «L'ho dato a mia madre perchè non voglio avere niente a che fare con questa roba - risponde Monica -. Immagino che l'abbia gettato via». E' una bugia, perchè la stagista sa bene che l'abito non è stato buttato. Ma l'accenno alla madre sarà usato succesivamente dai collaboratori di Starr per ricattare la ragazza: vuota il sacco se non vuoi che incriminiamo anche tua madre per aver nascosto il vestito. Registrati i nastri, la Tripp aveva fatto una telefonata anonima a Starr, la sera del 12 gennaio, poco prima della mezzanotte, dando ampi dettagli sulla relazione tra Monica e Clinton. Era l'inizio del Sexgate. [Ansa] Fu Linda Tripp ad avvisare Starr con una telefonata anonima che Monica era amante di Clinton

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