D'Ambrosio: che note stonate

D'Ambrosio: che note stonate D'Ambrosio: che note stonate «Questi atti hanno il sapore di una sfida» Il VICE DI BORRELLI MILANO OTTOR D'Ambrosio, dopo Davigo, Greco e Ielo, toccherà a lei... «No, guardi, io sono stato già processato dal Csm. Sono stato assolto e spero che la stessa cosa tocchi pure a loro». Come valuta il fatto che pochi giorni dopo l'addio al pool da parte di Borrelli il ministro Flick vi prenda di mira uno ad uno? «Io non so se questi provvedimenti sono stati presi oggi o se, almeno in qualche caso, risalgono a luglio. Certo è, che se ne ha notizia solo oggi. E questo mi inquieta, mi lascia perplesso. Trovo che quei tre provvedimenti uno dietro l'altro, siano una nota stonata. Ma forse la domanda andrebbe fatta al ministro Flick in persona». Perché li ritiene «una nota stonata»? «Innanzitutto, perché da più parti arrivano inviti ad abbassare i toni delle polemiche, ad affrontare le questioni della Giustizia senza urlare, e poi invece vengono presi provvedimenti che non giovano a nessuno. Nel caso di Francesco Greco, mi sembra addirittura la prima volta che un ministro impugni una decisione già presa dal Csm». Beh, Greco se l'era presa direttamente con il governo... «E allora torniamo al problema di sempre. Quello dei magistrati che non hanno diritto di parola, che non possono esprimere le proprie idee come ima persona qualsiasi. Figuriamoci il diritto di critica...». Lei crede che ci sia una personalizzazione da parte del ministro Flick? «Penso che se un ministro si muove lo faccia in accordo con il governo... E poi non credo che si possa parlare di una personalizzazione del problema. Quando un ministro fa certi atti, si muove nel pieno dei suoi poteri Quello che mi inquieta è che la notizia sia uscita solo in questi giorni e in questi termini, dando l'impressione di una contrappo sizione tra magistratura e go verno, tra mondo giudiziario e sistema politica». Beh, in passato è stato così. «Noi rivendichiamo solo il no stro diritto ad esprimerci. Su questo si è schierata anchel'As sociazione nazionale magistrati. Pensiamo al caso di Pierca- millo Davigo. In un'intervista ha detto alcune cose su Silvio Berlusconi. Non mi sembra che in passato Silvio Berlusconi abbia risparmiato gli attacchi nei nostri confronti. Non mi sembra proprio». E per Paolo Ielo? «La sua posizione mi sembra più legata a questioni tecniche particolari. Spero che anche nel suo caso si arrivi ad una soluzione di tutta la vicenda. La verità è che io, da sempre ottimista, spero solo che questo sia uno degli ultimi temporali estivi e che adesso arrivi il bel tempo e il sereno». Veramente la questione Giustizia rimane ancora in primo piano, la Bicamerale è fallita ma di riforme non si è mai smesso di parlare. E dietro l'angolo ci sono scadenze importanti, non crede? «Appunto. Se il presidente della Repubblica, se le più alte cariche istituzionali, se da metà del mondo politico arriva un invito a raffreddare i toni, ad affrontare più tranquillamente la questione Giustizia senza esasperare le polemiche, credo che certe iniziative abbiano solo il rumore di una nota stonata». Questa critica è rivolta al ministro FlicK? «Lui si muove con i suoi poteri, ma noi abbiamo il diritto di di¬ fenderci dalle accuse che ci vengono mosse. Forse, prima di decidere, poteva intraprendere iniziative più soft. Poteva acquisire gli atti, valutare le prove e, solo allora, decidere». Queste iniziative possono avere ripercussioni sul lavoro della procura? «Quel che fa il ministro è un fatto politico, ma la certezza che ho è che nulla cambia in noi. Del resto non è la prima volta che viene aperto un provvedimento disciplinare nei confronti di magistrati di questa procura. E in altre situazioni, è sempre finita bene». Nei giorni scorsi Borrelli aveva definito Giovanni Maria Flick come «un amico, il miglior ministro della Giustizia di questi anni»... «Ho letto, ho letto sui giornali... So che Borrelli ha espresso la sua solidarietà a Davigo, Greco e Ielo. Comunque quelle su Flick sono parole di Borrelli, io non mi permetterei mai di dire di un ministro piuttosto che di un altro, che è stato il migliore degli ultimi anni». Però, magari a Borrelli avrà fatto notare che forse era il caso di riflettere meglio, prima di esprimere giudizi? «(Ride, ndr) Mi sa che ha già riflettuto...». Fabio Potetti «Il ministro poteva acquisire i testi poi valutarli e solo dopo decidere» Qui sopra il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick

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