Alan, guardiano del globo di Andrea Di Robilant

Alan, guardiano del globo Alan, guardiano del globo Troppa cautela appanna il mito Greenspan n WASHINGTON i I N realtà è semplicemente Talli tra faccia del grande vecchio che muove i mercati del mondo un uomo dall'apparenza grigia, lo sguardo imperscrutabile e l'eloquio soporifico, ma capace di scuotere le piazze finanziarie in tutto il mondo con un mero cenno del capo. E di stordire la giovane moglie con un bacio appassionato. Si dice che Greenspan sia l'uomo più potente del mondo - più potente persino del Presidente degli Stati Uniti. E la nascita dell'economia globale ha effettivamente conferito un potere «planetario» al capo della Federai reserve, la banca centrale americana. Le sue decisioni hanno un impatto istantaneo sugli investimenti dell'operatore di Kuala Lumpur, di Tokyo, di Buenos Aires, come sui risparmi della pensionata di Orbassano. Greenspan deriva il suo immenso potere dalla credibilità che si è guadagnato governando il più lungo periodo di prosperità economica che si ricordi negli Stati Uniti - sette anni durante i quali la sua statura è cresciuta fino a trasformarlo in una sorta di divinità laica. Ma ora che le cose si mettono male, che le Borse crollano e la crisi finanziaria appare ingovernabile, Greenspan dà l'impressione di aver perso il «tocco magico». La sua recente decisione di abbassare i tassi di appena un quarto di punto per rilanciare l'economia mondiale è stata accolta dai fischi a Wall Street. Le Borse in tutto il mondo sono crollate. E con straordinaria rapidità il suo nome - fino a pochissimo fa riverito in tutto il mondo - sta diventando sinonimo di crisi, fallimento e tempi bui. Per molti, è l'Uomo Nero capace di bruciare i risparmi della gente con un monosillabo. Al centro della tempesta Greenspan rimane quello di sempre: imperturbabile, sempre sicuro del fatto suo, e perennemente affascinato dai modi misteriosi dell'economia. Ha una specie di feticcio per i numeri. Pare che il suo cervello sia una sorta di calcolatrice umana (già all'età di cinque anni si divertiva a fare complicate moltiplicazioni in testa). Ogni mattina alle cinque e trenta si immerge nella vasca da bagno bollente (glielo consigliò il medico 25 anni fa per dare un po' di sollievo al suo mal di schiena) e per due ore legge tabulati, statistiche, . dati economici. Greenspan ha un'altra grande passione, la musica. Da giovane studiò il clarinetto alla prestigiosa Julliard School e si appassionò al sassofono. Nei primi Anni Cinquanta suonò in giro per cabaret a New York in una swing band e pensò seriamente a un futuro nello show business. Erano i suoi anni di bohème. Frequentava scrittori e artisti. Divenne amico di Ayn Rand, la musa della destra americana i cui romanzi esaltavano il mito dell'uomo forte. Nel 1953 sposò in prime nozze la giovane artista d'avanguardia Joan Mitchell. Ma non resistette a lungo al richiamo dei numeri. Nel 1954 lasciò la moglie e fondò la Townsend & Greenspan, una società di consu- lenza economica grazie alla quale entrò rapidamente in contatto con il mondo della politica. Divenne consigliere economico di Richard Nixon durante la campagna elettorale del 1968. E durante i vent'anni successivi fece la spola tra New York e Washington, mettendo sempre più radici nella capitale, tessendo legami personali, allargando la cerchia di conoscenze non solo negli ambienti repubblicani ma anche in quelli democratici. Era uno scapolone molto ambito. Frequentava cocktail e cene accompagnato da donne celebri e nel frattempo la sua reputazione di guru dell'economia cresceva. Dopo le dimissioni di Nixon nel 1974 divenne capo dei consiglieri economici del presidente Ford, e poi prezioso collaboratore di Ronald Reagan, che nel 1987 lo nominò presidente della Fed. Da allora l'immagine pubblica di Greenspan - l'uomo in grigio dietro a un paio di grossi occhiali - è legata al rito delle sue periodiche audizioni al Congresso: l'aria fintamente distratta, il vestito sempre un po' stropicciato, eccolo elencare cifre e tracciare scenari con tono mono¬ corde tra gli sbadigli di congressmen che non capiscono la metà delle cose che dice. Ma poi, lontano dalle telecamere, spunta l'altro Greenspan, quello che frequenta i salotti più brillanti della capitale per annusare il clima politico, che si fa abbondanti sudate al circolo del tennis per tenersi in forma, che a casa si perde nella musica di Vivaldi e che a sorpresa, dopo una corte durata dodici anni, si unisce in seconde nozze (la primavera scorsa) ad Andrea Mitchell, 50 anni, star della rete televisiva Nbc. E sicuramente si delizia all'idea di aver sposato - probabilità infinitesimale - una donna che porta lo stesso cognome della prima moglie. Andrea di Robilant Milano perde il 4% poi chiude a -0,82 Francoforte crolla poi si riprende Il biglietto verde cede terreno su tutte le piazze E' stato il taglio troppo timido dei tassi a scatenare l'ondata di realizzi Qui sopra Andrea Mitchell moglie del governatore Alan Greenspan (a sinistra)