SE IL POLO BATTE UN COLPO di Edmondo Berselli

SE IL POLO BATTE UN COLPO DALLA PRIMA PAGINA SE IL POLO BATTE UN COLPO opposti, a tentativi dell'opposizione di modificare gli ec-uilibri di potere e comunque di esercitare un'influenza sulla sfumatura finale delle soluzioni. Ieri l'eccesso, cioè i balletti partitocratici, adesso il nulla. Con il risultato che il protagonista assoluto della crisi, a parte Bertinotti, è inevitabilmente Cossiga con i suoi ultimi indiani centristi, l'unico uomo politico che perlomeno ha cominciato ad aggirarsi intorno al recinto dell'Ulivo e a sollevare nuvole di fumo e ipotesi politiche. Ciò che sembra sfuggire ai leader del Polo è che l'estraneità tende inevitabilmente a confermare se stessa: restare fuori adesso significa avere buone probabilità di restare fuori anche in futuro. Non ci sono infatti, malgrado gli avvertimenti lanciati per dovere d'ufficio da D'Alema, ragionevoli possibilità di elezioni anticipate. La Finanziaria deve essere approvata in ogni caso, pena un cataclisma nazionale. Il realismo comunista di Cossutta si pone con una certa angoscia il problema dei contraccolpi che avrebbe l'accusa di riconsegnare l'Italia alla destra. Tutti sono in movimento quindi, tranne il Polo, ma può uno schieramento politico aspettare la caduta di Gerico semplicemente facendo squillare di tanto in tanto le cattiverie antigovernative di Tremonti o le certezze apodittiche dei Pisanu e dei La Loggia? Di per sé l'interesse del Polo e in particolare di Forza Italia è defi rubile sempUcemente: il centro destra ha bisogno di assecondare la crisi del centrosinistra e di mettere in rilievo i limiti dell'Ulivo, ma con i comportamenti di una forza moderata e responsabile, senza passare per il partito dello sfascio. Su un piano diverso, ma politicamente cruciale, il centrodestra ha la necessità di battere strategicamente Cossiga e l'Udr, cioè chi è portatore di un'alternativa secca di riaggregazione del centro moderato. C'è un modo per ottenere questi obiettivi? C'è sicuramente se il Polo è capace di mettere in discussione la sua linea di condotta, se accetta di rimettersi in partita, se non si fa incantare dalla propria sdegnosa solitudine. Uno fra questi modi, forse il più clamoroso ma non certo il più irrazionale, consisterebbe, per esempio nel presentarsi davanti all'opinione pubblica e nell'annunciare ufficialmente che il centrodestra, decide di votare la Finanziaria del governo Prodi, senza scambi o contropartite. Le conseguenze di una decisione del genere possono essere soltanto immaginate. Ma voghamo elencarne qualcuna? Grave e forse definitiva battuta d'arresto dell'Udr, imbarazzo della maggioranza, interesse dei Popolari e di tutta l'area centrista dell'Ulivo, dimostrazione di responsabilità politica, successo d'immagine fra i cittadini, e via a catena. Sono effetti virtuali, naturalmente, dal momento che nessuno nel Polo sembra particolarmente desideroso di uscire dall'isolamento. Quindi allo stato dei fatti è fantapolitica. Ma o ci sono iniziative di questo tipo, originali, non meccaniche, decise con piglio manovriero, anche bipolarmente eretiche, oppure il Polo finirà per esibirsi ancora una volta nel suo piccolo Aventino antigovernativo, la regolare specialità di fine anno che non riesce a mascherare la sua inefficacia politica di fondo. Edmondo Berselli

Persone citate: Bertinotti, Cossiga, Cossutta, D'alema, Pisanu, Tremonti

Luoghi citati: Italia, La Loggia