I precedenti

I precedenti // tritolo arma dei clan NAPOLI. La camorra ha alzato nuovamente il tiro, colpendo con esplosivo al plastico e con un telecomando che ha fatto brillare l'ordigno di morte tra passanti innocenti. La strategia della tensione terroristica, per mano della malavita organizzata, non è putroppo una novità a Napoli. Un'altra autobomba venne fatta esplodere il 25 aprile scorso nel quartiere Ponticelli, alla periferia orientale della città. Una zona teatro di un'altra guerra e di un'altra sanguinosa faida tra due famiglie, i De Luca Bossa e i Sarno. A saltare in aria, per una bomba telecomandata, fu una Lancia Dedra. Alla guida della vettura c'era Luigi Amitrano, 25 anni, parente del boss Ciro Sarno. Gli inquirenti e gli osservatori parlarono di gesto senza precedenti, che oggi è diventato un precedente. Amitrano salto in aria all'incrocio tra via Argine e Viale Margherita a poca distanza da una casa di cura. Era considerato mi «emergente» nell'ambito della famiglia Samo, un clan decimato dagli arresti e dagli agguati dei clan rivali. Anche in quel caso si trattò di un gesto eclatante. L'autobomba secondo una tecnica collaudata in teatri mediorentali, esplosi» grazie ad un telecomando. 1 killer ai fucili mitragliatori e alle pistole, preferirono l'esplosivo al plastico, di provenienza dalla ex Jugoslavia, e attesero che Amitrano entrasse nella vettura. 11 principale indiziato è Antonio De Luca Bossa, capoclan della periferia orientale di Napoli, oggi detenuto. L'episodio venne inquadrato nella faida sanguinosa di altre due famiglie camorristiche rivali: i Mazzarella e Contini alleati a loro volta, nella complessa e mutevole geografia dei clan, rispettivamente con i Sarno e i De Luca Bossa. Nel '91 il pregiudicato Giuseppe Ceglia rimase gravemente ferito nell'esplosione della sua auto. Ma l'uomo stava trasportando mezzo chilo di tritolo quando all'improvviso, mentre era nel traffico di via Acton, una delle strade principali che collega piazza Municipio con il lungomare, l'esplosivo deflagrò. L'uso delle autobomba da parte della camorra ha un altro precedente «storico»: l'attentato a Roma il 29 gennaio '83 che costo la vita a Vincenzo Casillo, luogotenente di Raffaele Cutolo, opera ! del clan Alfieri. L'episodio stra! gista più grave accaduto a NapoI li resta l'esplosione, nell'aprile j dell'88, della bomba davanti al I circolo statunitense «Uso»: 5 le I vittime dell'autobomba collocaj ta dall'«Armata rossa giapponei se». [m. e] I precedenti

Luoghi citati: Jugoslavia, Napoli, Roma, Samo