Un boato poi le fiamme, terrore al mercato di Fabio Poletti

Un boato poi le fiamme, terrore al mercato Ventinove feriti ad Abbiategrasso per l'esplosione della bombola di un carro-rosticceria Un boato poi le fiamme, terrore al mercato I testimoni: «La gente correva avvolta dalle fiamme» ABBIATEGRASSO DAL NOSTRO INVIATO Sembra un graffio, un'unghiata appena sulla lamiera di questa bombola grigia. Ma è da lì, che sono uscite le fiamme. Altissime in cielo e poi giù, quasi orizzontali a falciare la folla ammassata ai lati del banco di frutta e verdura. Una marea di persone in fila con la borsa della spesa o i sacchetti di plastica, bruciati anche loro per quella vampata che alle 10 del mattino non ha risparmiato nessuno. Ventinove persone sono finite in ospedale. Alessia, una barnbina di dieci mesi è gravissima, ricoverata a Milano in prognosi riservata. Un altro han dovuto portarlo con l'elicottero al Gaslini di Genova dove c'è la camera iperbarica, dove adesso dovranno ridurgli le ustioni di secondo e terzo grado che hanno colpito il 40 per cento del corpo. «Abbiamo sentito un'esplosione, la terra tremava. Sembrava il ter- remoto», dicono di là del cancello, dove stanno gli anziani della casa di cura che dà su piazza Cattaneo, in centro ad Abbiategrasso, dove c'era il mercato e adesso è tutto nero, tutto bruciato, tutto all'aria. «No, sembrava l'inferno», racconta Carlo Broschi, che ha il banco con i casalinghi lì davanti, che ha dato una spinta alla moglie e il fuoco gli è passato sopra, come una carezza calda, lasciandoli illesi. «Ma quelli con le bombole del gas, non dovrebbero stare ai lati del mercato?», chiede senza voler fare polemica, ma con la voglia di capire perché si possa rischiare la vita, solo andando al mercato. «Anche quelli del Girarrosto, avevano chiesto di essere spostati...», racconta ancora, mentre i carabinieri prendono le misure prima di stilare i verbali, i vigili del fuoco controllano le altre quattro bombole che per fortuna non sono esplose e le ambulanze sono già lontane. Il furgone bianco Mercedes del Girarrosto - spiedi, panzerotti e patatine - sembra piegato su se stesso, con quella tettoia venuta giù per l'esplosione e la copertura in alto arricciata per il fuoco. «Ho sentito un boato e ho visto Emilia che stava sul furgone volar fuori, a terra e in fiamme», racconta la signora Isabella dal banco di ortaggi poco distante. «E poi ho visto Gian Mario Bresciani, suo marito. Era tutto ustionato, della sua maglietta era rimasto solo il colletto che bruciava ancora. L'ho visto correre a chiudere le altre bombole e con un estintore spegnere le prime fiamme», ricorda ancora la signora quei minuti, con i primi soccorritori che non sapevan più da che parte iniziare, la gente che a terra chiedeva aiuto, urlava e si lamentava con i capelli e i vestiti in fiamme. «La prima immagine che mi viene in mente è quella di una carrozzina che sta bruciando. Mi sono tolto il maglione, l'ho buttato sopra e ho sollevato la bambina», racconta Rocco Morahito, che fa il vigile del fuoco volontario e solo per un caso era lì, in mezzo a tutta quella gente. Come ogni martedì e venerdì, quando in piazza Cattaneo arrivano le bancarelle per il mercato, 100 o 120 ogni volta. Per strada adesso c'è un mocassino nero da donna, sopra a un cumulo di stracci che una volta erano i vestiti adesso bruciacchiati di chissà chi. Le strisciate degli schiumogeni dei pompieri sono concentrate attorno alle grandi ombre nere lasciate dalla fiammata. «In un minuto c'erano le ambulanze, per fortuna l'ospedale dà proprio sulla piazza. E un minuto dopo sono arrivati anche i vigili del fuoco», confermano tutti. «E' stato un ritomo di fiamma», «No, la bombola era difettosa», «Era all'aperto, ci batteva il sole», si moltiplicano le ipotesi in attesa che i periti compiano gli accertamenti per stabilire perché quella bombola piena di Gpl sia diventata una bomba, un lanciafiamme che ha travolto tutto. «Mio marito dov'è? Si chiama Emilio... aveva il banco li», fa così col dito una signora spettinata, prima di essere rassicurata che il suo Emilio non risulta tra i feriti sparpagliati negli ospedali di mezza Lombardia. «Tutto era in regola, ma sono i vigili che assegnano i posti ai commercianti», se la cava come può il sindaco Arcangelo Ceretti. Mentre l'assessore regionale Milena Bertani in visita ad Abbiategrasso, lamenta una carenza di normative e che le bombole del gas sarebbe meglio tenerle lontane dai mercati. Ma questa è un'altra storia. Fabio Poletti Grave una bambina di dieci mesi. Molte ipotesi sulle cause Un carabiniere e un vigile del fuoco sul luogo dell'esplosione avvenuta ieri mattina al mercato di Abbiategrasso, nel Milanese

Persone citate: Arcangelo Ceretti, Carlo Broschi, Gaslini, Gian Mario Bresciani, Milena Bertani, Rocco Morahito

Luoghi citati: Abbiategrasso, Emilia, Genova, Lombardia, Milano