Affitti, riforma a rischio di Gian Carlo Fossi

Affitti, riforma a rischio Un altro stop alla Camera. Possono slittare gli sgravi previsti dal '99 Affitti, riforma a rischio E ora scatta l'emergenza-sfratti ROMA. Colpi di scena a ripetizione per la riforma degli affitti, sempre più sorprendenti. Dopo l'approvazione avvenuta mercoledì sera al Senato quando ormai erano sfumate tutte le speranze, ora c'è la quasi certezza che il provvedimento slitterà a tempo indeterminato, vanificando gli sgravi fiscali previsti già dal '99 a favore di proprietari ed inquilini, e creando grossi problemi sul fronte degli sfratti in vista della scadenza al 31 ottobre dell'ultima proroga. Non si è infatti verificato il secondo «miracolo» auspicato dal ministro dei Lavori Pubblici Paolo Costa, dopo il primo favorevole evento del varo a Palazzo Madama: ieri mattina alla Camera, dove il provvedimento è tornato fulmineamente per la ratifica di alcune modifiche, è stata bocciata la richiesta di assegnarlo in sede legislativa alla commissione ambiente-lavori pubblici per chiudere la partita al massimo fra ieri ed oggi, prima cioè dell'avvio della sessione di bilancio. La commissione, invece, discuterà soltanto in sede referente i ritocchi di Palazzo Madama probabilmente a partire dai primi giorni della prossima settimana e, successivamente (se e quando la sessione di bilancio lo consentirà) saranno sottoposti al dibattito e alla votazione in assemblea con il rischio di un'ulteriore raffica di manovre ostruzionistiche da parte dell'opposizione. Così, ad un passo dal traguardo finale, la riforma è stata nuovamente bloccata e, adesso, si dovrà correre ai ripari in particolare per fronteggiare l'emergenza-sfratti, che esploderà dal 1° novembre in mancanza di un ennesimo provvedimento d'urgenza. Il governo sta già valutando la possibilità di disporre con decreto-legge la proroga per alcuni mesi del termine di scadenza già differito al 31 ottobre. Per quanto riguarda i negozi, invece, l'esecutivo è stato impegnato da un ordine del giorno approvato in extremis al Senato (su proposta dei verdi, primo firmatario Athos De Luca) ad «assumere con urgenza tutti i provvedimenti idonei alla tutela degli esercizi commerciali soggetti a sfratto». Per i negozi, precisa De Luca, la sospensione dei rilasci dovrebbe essere di 2 anni (entro il 2000 scadrà oltre il 30% dei contratti di locazione) per consentire di superare l'emergenza Giubileo e la fase critica dell'attuazione della legge Bersa- ni, di approvare il riordino della disciplina del settore e le leggi sulla tutela dei centri storici, di dare in sostanza «una pausa di respiro a migliaia di attività commerciali in un momento molto difficile per la piccola distribuzione, negati- vamente colpita anche dal proliferare dei grandi centri commerciali». Sulla riforma, peraltro, si riaccende il dibattito tra favorevoli e contrari. Confedilizia, il sindacato degli inquilini Sunia e la Cgil confermano il loro giudizio positivo. Negativa, invece, la valutazione di altri sindacati degli inquilini (Sicet, Uniat-Uil, Ui). In particolare l'Uniat-Uil sottolinea come «vengano premiate esclusivamente le grandi società immobiliari, penalizzato il proprietario, danneggiati operai e pensionati». Sul fronte avverso, sono in rivolta quasi tutte le associazioni dei piccoli proprietari. L'Unione dei piccoli proprietari immobiliari (Uppi) lamenta che il provvedimento segue «la solita filosofia della pervicace distruzione della piccola proprietà immobiliare»; invita associati, proprietari e operatori immobiliari a mobilitarsi «al fine di impedire che la Camera renda definitivo l'attuale progetto»; annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale e in contemporanea alla Corte suprema dell'uomo di Strasburgo. Strali infuocati, infine, dall'Associazione dei piccoli proprietari di case (Appc): «La proprietà non può accettare un nuovo blocco indiscriminato delle esecuzioni». Gian Carlo Fossi I «verdi» propongono di congelare per due anni i contratti dei negozi Il ministro Costa con Athos De Luca

Persone citate: Athos De Luca, De Luca, Paolo Costa

Luoghi citati: Roma, Strasburgo