Altre partite nel mirino del giudice di Alberto Gaino

Altre partite nel mirino del giudice Più campionati di A sotto esame. Guariniello chiede una perizia sulle cartelle mediche di Juve e Toro Altre partite nel mirino del giudice Sarebbero pronti 4 avvisi di garanzia TORINO. Sono nell'aria i primi avvisi di garanzia dell'inchiesta di Guariniello. Il magistrato torinese risponde all'ennesima telefonata con l'immancabile smentita. Ma da Roma c'è chi definisce i soggetti destinatari (dirigenti sportivi) e il loro numero (quattro). Torino-Roma è ormai l'asse delle indiscrezioni e dalla Capitale sono sempre più numerosi i testimoni convocati nell'ufficio del procuratore aggiunto torinese: oggi è atteso Mauro Checcoli, l'ex olimpionico nominato commissario della federazione dei medici sportivi. Lo seguirà uno dei candidati più accreditati alla successione di Pescante, il presidente della Federbasket Gianni Petrucci. E tutto questo mentre a Roma la procura circondariale trasmette per competenza a quella presso il tribunale gli atti dell'indagine fotocopia sul laboratorio Coni dell'Acqua Acetosa, ravvisando i reati di omissioni e falso in atti pubblici. Guariniello esce alle otto di sera dal suo ufficio, dopo aver trascorso la giornata ad ascoltare vecchi e nuovi testi (il medico sociale dell'Inter Piero Volpi e il presidente dell'associazione dei medici sportivi, Antonio D'Andrea), a riordinare carte, a scrivere alla Federcalcio e a predisporre consulenze tecniche. Udinese-Roma del 19 gennaio 1997 è il primo caso di positività al doping, insabbiato all'Acqua Acetosa, su cui la sua inchiesta abbia acquisito elementi di prova certi. Ma non è il solo su cui si indaga e di cui, soprattutto in questo momento, si parla. E' cominciata la corsa a chi la spara più grossa, dando per scontato che l'inchiesta riguarda decine di esami antidoping insabbiati nel corso di campionati vecchi e recenti. Ci sono voci che riguardano persino possibili casi di corruzione in cui sarebbero coinvolti dirigenti di società calcistiche. Il fine era sempre il solito: fare tabula rasa dei ca- si di positività. La prima difficoltà dell'inchiesta risiede nella scomparsa di provette e referti. Ci sono però tecnici ed ex dipendenti del laboratorio Coni che ora testimoniano. Francesca Buiarelli è l'ultimo chimico salito a Torino a dare il suo contributo alle indagini. Nel frattempo, Guariniello ha ricevuto dall'Asl 1 di Torino le cartelle cliniche e i documenti acquisiti nelle sedi di Juventus e Torino e sulle cartelle cliniche dei calciatori ha disposto una consulenza: vuol capire se sono nella norma i valori riportati dell'ematocrito (vera e propria cartina di tornasole rispetto all'uso di Epo) e degli altri indicatori della salute dei giocatori. E ancora: nella documentazione sui bian¬ coneri non c'è traccia delle pastiglie di colori diversi che Del Piero, Deschamps, Tacchinardi e altri calciatori hanno ammesso di aver preso per un mese sino alla vigilia dell'ultima finale di Champions League, senza conoscerne la composizione. Ma alle sostanze il magistrato è comunque risalito e anche su questo aspetto ha chiesto un parere scientifico ai suoi consulenti. Fra gli altri, oggi Guariniello sentirà anche un altro giocatore della Juventus. Obiettivo comune dell'inchiesta: tutelare la salute dei calciatori. Come nel caso del «Voltaren», l'antinfiammatorio cui si è ricorsi per curare i malanni del ginocchio di Ronaldo per gran parte della scorsa stagione. Il dottor Volpi è stato ri¬ convocato a Torino per fornire nuovi dettagli su come è stato curato il campione anche nel ritiro della nazionale brasiliana durante i Mondiali di calcio: con più iniezioni al giorno del farmaco che può causare, come controindicazione, lo stesso malore (convulsioni) accusato da Ronaldo a poche ore dalla finalissima con la Francia. Il magistrato considera paradigmatico il caso Ronaldo rispetto al grande uso di Voltaren cui si ricorre nelle infermerie delle squadre di calcio. Non è finita: dalla sua inchiesta emerge che le cartelle cliniche cui sono tenuti i medici sociali sono largamente incomplete. Rispetteranno le indicazioni della Federcalcio, ma il ministero della Sa¬ nità non ha riconosciuto come conforme al proprio decreto del 1995 sulla salute degli atleti la formulazione delle cartelle predisposta dalle autorità del calcio italiano. Per questo motivo Guariniello si è di nuovo rivolto al presidente Nizzola. Mentre a Roma il Coni licenziava «Lotus» Gasbarrone, l'ex factotum della federazione dei medici sportivi, a Torino il dottor D'Andrea inguaiava ulteriormente l'ex dirigente parlando a Guariniello di una lettera ricevuta da Gasbarrone in cui si raccomandava ai medici di eseguire gli esami del Ph (il grado di acidità delle urine) per tutti gli sport tranne che per il calcio. Alberto Gaino Il procuratore aggiunto presso la pretura di Torino, Raffaele Guariniello. L'inchiesta avviata nei mesi scorsi, dopo le dichiarazioni del tecnico della Roma Zeman, continua a riservare nuovi sviluppi